MESSINA – Una normale audizione in Commissione consiliare si è trasformata in scontro politico. Segno della fibrillazione che c’è in Aula, dove l’Amministrazione comunale non ha più la solida maggioranza che le urne più di un anno fa avevano decretato. Segno anche di quanto sia complicato il percorso per l’attuazione del Decentramento su cui sta lavorando da mesi l’assessore Pietro Currò, in collaborazione con le Municipalità.
In I Commissione Viabilità, infatti, c’erano ospiti i consiglieri della III Circoscrizione, a supporto delle istanze di un Comitato spontaneo che con una petizione sottoscritta da duecento tra semplici cittadini, commercianti e imprenditori ha chiesto delle modifiche al progetto che interesserà, nel quartiere Lombardo, un tratto di viale San Martino. L’arteria è stata oggetto di cambiamenti con la delimitazione con cordoli delle piste ciclabili e la trasformazione in isola pedonale permanente del tratto fra piazza Cairoli e via Santa Cecilia.
Qui, malgrado le contestazioni di commercianti e associazioni l’esecutivo di Palazzo Zanca si è mostrato deciso a non cambiare rotta rispetto a un indirizzo base del Pums. Con la petizione i residenti del tratto che va dal Viale Europa a Villa Dante hanno chiesto adesso, prima che inizino i lavori, che la pista ciclabile possa essere delimitata soltanto su un lato della carreggiata per consentire la sosta breve e che si abbandoni l’idea di estendere l’isola pedonale anche in questo tratto del viale San Martino.
Su questi punti c’era già stata un’interlocuzione con il vice sindaco Salvatore Mondello, che sulle piste ciclabili era stato irremovibile ma sull’isola aveva mostrato un’apertura dichiarando che nulla era stato ancora deciso.
“Il nostro comitato – ha dichiarato il portavoce Salvatore Petrella – è nato da esigenze diverse, non solo di commercianti ma di tutti i cittadini, sorpresi da varie scelte fatte. I problemi sono di viabilità, di sicurezza, di accessibilità: con la pista ciclabile su entrambi i lati si creerebbero problemi per le ambulanze, che non potrebbero più fermarsi. E inoltre lato mare non ci sono le due traverse presenti lato monte, che costeggiano la strada. L’aspetto più invasivo è l’isola pedonale. Ricordiamo che ci sono tre scuole, due chiese e le sedi di Protezione civile e Vigili del fuoco in quel quartiere, che con la chiusura delle strade resterebbe isolato. Sul fronte del commercio, si perderebbe una fascia di clientela che magari si sofferma oggi per acquisti veloci, di passaggio, e che invece non potrebbe più farlo”.
In Commissione sono intervenuti anche del presidente della III Circoscrizione Alessandro Cacciotto (FdI) e vari capigruppo, ma in realtà si è entrato poco nel merito della questione perché i consiglieri di maggioranza, in particolare Pippo Trischitta, hanno difeso l’operato dell’Amministrazione attaccando il ruolo di supporto all’iniziativa assunto dai componenti della Municipalità, accusati di usare l’iniziativa del Comitato a fini politici ed elettorali.
Libero Gioveni capogruppo di FdI ha difeso il ruolo della Circoscrizione, legittimato come ha precisato dal regolamento. Per protesta i consiglieri della Municipalità hanno lasciato l’Aula ma gli strascichi di questo scontro si sono ripresentati in Consiglio comunale, nel botta e risposta polemico tra Trischitta e Gioveni, prima di trattare quanto previsto nell’ordine del giorno.
Il presidente Cacciotto non ha nascosto il rammarico per quanto avvenuto, spiegando di non essere riuscito a replicare nonostante le accuse e malgrado le continue richieste fatte al presidente della Commissione Salvatore Papa. Cacciotto ha parlato di consiglieri “mortificati e imbavagliati” costretti dalle circostanze ad abbandonare l’Aula: “Quanto accaduto – ha affermato – è triste e grave per svariati motivi. Il confronto con l’Amministrazione comunale lo avevamo avuto. Come preannunciato anche al vice sindaco, volevamo semplicemente rendere edotta la Commissione consiliare del contenuto della petizione e c’è stato sostanzialmente impedito trasformando un semplice confronto in attacchi politichi e denigrando il ruolo della Municipalità. Avremmo voluto solo dire, se ne avessi avuto la possibilità sia io che i miei colleghi, che gli articoli 4 e 5 del Regolamento sul decentramento funzionale, votato dal Consiglio, prevede forme di consultazione e partecipazione popolare attraverso, anche e non solo, petizioni”.