Messina

Messina, cordoli, ciclabili e mobilità sul modello europeo

MESSINA – Il progetto di mobilità sostenibile dell’Amministrazione comunale continua a dividere. L’ultima presa di posizione critica è stata quella di Gaetano Sciacca, ex candidato a sindaco del M5s ed ex ingegnere capo del Genio civile, che si è fatto promotore del comitato “Per una ciclabilità responsabile e sicura”.

La prima iniziativa di questo progetto è in programma per sabato mattina davanti alla Sala Laudamo per raccogliere adesioni, avviare un dibattito e tentare di convogliare in un gruppo strutturato tutte quelle contestazioni che in queste settimane hanno animato soprattutto i post sui social. Ci sono imprenditori, commercianti, farmacisti che si sentono danneggiati ma dall’altra parte ci sono associazioni ambientaliste e sportive, compresi, Uisp e Fiab, che plaudono per questa svolta che porterà la città verso una dimensione più a misura di cittadino.

Lo scontro però va al di là di due visioni diverse di Messina, una con al centro le auto e una più “green”, vicina alle direttive europee, intorno a cui si muove ormai il grosso dei finanziamenti. Più piste ciclabili, più isole pedonali e più verde significa per la città anche scalare le classifiche della qualità della vita e assicurarsi in futuro preziose risorse.

La Città dello Stretto viene da un passato disastroso da questo punto di vista e le ultime, Amministrazioni hanno tentato di imprimere un’inversione di tendenza con progetti su cui si lavora da almeno quattro anni e che adesso vedono la luce. “È la nostra linea – ha detto il vice sindaco Salvatore Mondello – la nostra visione di città del futuro. Non è, come ci contestano, l’esigenza di spendere soldi che altrimenti perderemmo. Il nostro progetto risponde a quello che dovrà essere il futuro in tutte le città europee”.

Nel dibattito occorre inserire anche una forte resistenza al cambiamento e mancanza di disciplina e rispetto delle norme da parte degli automobilisti, con doppie file e invasione di corsie preferenziali diventate una regola in certe vie del centro. Da qui la necessità di delimitare tutto con i cordoli.

Per il promotore del neo comitato, però, il dualismo è tra “chi ritiene prioritaria la sicurezza tutta nulla escluso e ne ha fatto sempre una questione di impegno professionale e chi invece dice, ovviamente semplifico, perché lo vuole l’Europa. All’Europa dico di venire allora a vedere la nostra città e accorgersi che vi sono interi villaggi, quartieri, comunità senza strade e in molti casi gli stessi abitanti sono costretti magari per raggiungere le proprie abitazioni a percorrere il limitrofo torrente”.

“Una città la nostra – ha aggiunto Sciacca – che oltre ad avere le criticità più volte citate, stretta tra mare e monti, solcata da innumerevoli corsi d’acqua a rischio sismico e idrogeologico, è luogo di transito per i mezzi che vanno in continente e viceversa e se i lavori del Ponte dovessero iniziare la situazione certamente peggiorerebbe”.

Nel manifesto del comitato non si contesta la svolta green con piste ciclabili, parcheggi d’interscambio e altro, ma la collocazione all’interno del centro urbano che intacca la viabilità già molto fragile. Il Comune ha anche avviato nelle scorse settimane vari confronti con quelle categorie che si son sentite penalizzate – commercianti e farmacisti fra tutti – ma finora senza risultati. Per il direttivo dell’Ordine dei farmacisti “il Comune si è trincerato dietro le norme del Codice della strada”. Non ha avuto riscontro positivo nemmeno la “richiesta di eliminare stalli inspiegabilmente presenti in prossimità di alcuni esercizi farmaceutici e non si è applicato quanto favorevolmente disposto dal Tar di Catania e cioè l’assenso a stalli di sosta nei pressi delle farmacie per la natura di pubblico servizio da noi svolta”.

Già il primo settembre scorso il presidente Claudio Papisca aveva dichiarato, chiedendo una soluzione, che le due farmacie della zona coinvolta dai cordoli, dal viale San Martino al viale Europa e via Santa Cecilia, erano state penalizzate nella loro attività essenziale. “Con i cordoli – ha detto – si impedisce al camioncino che deve scaricare i farmaci, ma anche ai pazienti con disabilità e con problemi gravi, pensiamo per esempio a chi deve ritirare la bombola d’ossigeno, di fermarsi in auto. Il problema, in relazione all’isola pedonale, investe pure altre quattro o cinque farmacie”.