Prosegue, a Campobello di Mazara, la caccia a possibili bunker segreti del boss Matteo Messia Denaro che aveva scelto il paese del trapanese come suo rifugio da almeno tre anni.
Una settimana fa, a Palermo, la cattura del superlatitante alla clinica “Maddalena”.
I carabinieri, attraverso l’utilizzo di georadar, stanno scandagliando diverse abitazioni del paese tra le quali quelle di Antonio Luppino, figlio di Giovanni, l’insospettabile che, lunedì scorso, ha accompagnato in auto il capomafia alla clinica in cui, poi, entrambi sono stati arrestati.
In un’area all’aperto adibita a parcheggio di proprietà di Luppino era nascosta la Giulietta usata dal capomafia per i suoi spostamenti e ritrovata dalla polizia.
Il figlio dell’autista del boss, già sentito dagli inquirenti, non sarebbe indagato.
Interrogato il proprietario della concessionaria di auto di Palermo che ha venduto una macchina a Matteo Messina Denaro.
È stato interrogato dai Carabinieri del Ros il proprietario del concessionario di auto di Palermo che ha venduto la Giulietta al boss Matteo Messina Denaro. L’uomo ha detto agli investigatori che il capomafia non avrebbe pagato la somma di 10 mila euro in contanti ma in modo “tracciabile”.
Abiti femminili e segni di una presenza non occasionale di una donna. È quello che sarebbe emerso secondo quanto si apprende dopo le perquisizioni del primo covo a vicolo San Vito, a via Cb31 del latitante Matteo Messina Denaro.