Messina

Messina, De Luca pensa a nuovi provvedimenti

MESSINA – Un fine settimana schizofrenico tra ordinanze e Dpcm che incrociano e sovrappongono disposizioni anti-Covid disomogenee e in certi punti discordanti. Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, cerca di fare sintesi e, oltre ad annunciare che riavvierà le attività del Coc, parla di provvedimenti di sostegno, mentre rappresentanti di dieci sigle della piccola imprenditoria locale gli chiedono, attraverso una piattaforma, precisi interventi.

Venerdì riunione in Prefettura per decidere le misure da mettere in atto con le forze dell’ordine, poi l’ordinanza del sindaco Cateno De Luca che sabato si unisce anche alla protesta dei commercianti per i sostegni economici di Regione e Governo mai ricevuti; intanto arriva l’ordinanza del presidente Musumeci che supera quella del sindaco e domenica il nuovo Dpcm del premier Conte che prevale su tutto il resto. Insomma la confusione è totale. De Luca ha deciso che riformulerà la sua ordinanza alla luce del nuovo Decreto ma anche di quanto di più restrittivo ha disposto la Regione e la illustrerà venerdì prossimo.

Intanto, anticipa quanto sarà previsto nella delibera di giunta che sta predisponendo, contenente le misure di ristoro che ha deciso di mettere in campo attingendo a fondi comunali. “Abbiamo individuato circa 4 milioni di euro, il 50% saranno utilizzati per fare ripartire il sostegno alimentare, gli altri saranno investiti in buoni da utilizzare presso ristoratori della città. Abbiamo fatto il punto sulle risorse che lo Stato e Regione ci devono dare, sono circa 60 milioni di euro in parte da noi anticipati per il sostegno alimentare. Abbiamo fatto anche una ricognizione sulle economie correnti, risorse assegnate e non spese dai vari dipartimenti, sono circa 2 milioni di euro che utilizzeremo per i lavoratori dello spettacolo. Saranno avviate attività e produzioni al Palacultura e al nostro Teatro e mandati in onda in diretta televisiva sulle emittenti locali.”

De Luca non risparmia critiche al Governo nazionale per le risorse non ancora inviate ma attacca soprattutto il Governo Musumeci. “Agenda urbana di gestione regionale, prevedeva 4 milioni e 600mila euro per le piccole imprese messinesi – dice il primo cittadino – ma sono ferme presso il dipartimento per le attività produttive. Nella mia delibera solleciterò l’assessore Turano a sbloccare queste risorse a fondo perduto che appartengono alla città”.

Sulle modalità degli interventi comunali si aspetta la pubblicazione della delibera e da lì si potrà evincere quanto, di ciò che è stato chiesto dalle associazioni di categoria (Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato, Cna, Confimprese Italia, Sada Casartigiani, Alcs, Piccole e Medie Imprese, Autonomi e P.Iva, Claai), sarà accolto dall’Amministrazione comunale.

I suggerimenti di commercianti e imprese sono molto chiari. “Così come previsto dall’art.54 del Dl 34/2020, si chiede l’istituzione, a valere sulle risorse comunali – scrivono i rappresentanti delle sigle di categoria – di un fondo destinato a contributi a fondo perduto che possano consentire alle imprese di ristorare, seppur parzialmente, il debito strutturale maturato durante il periodo emergenziale a causa della sospensione delle attività economiche decisa dal Governo che le ha improvvisamente esposte a obbligazioni, già contratte ed in scadenza, senza poter contare sugli incassi giornalieri”.

Nello specifico “fornitori, utenze, fitti, tasse, ammortamenti, leasing, contributi ed il normale compenso dell’imprenditore – dicono – si sono trasformati, da debiti aziendali correnti, in un indebitamento a brevissimo termine che sta spingendo la maggior parte delle imprese verso l’inevitabile insolvenza”.

Come si dovrà articolare il sostegno? “Il fondo integrerà gli aiuti a fondo perduto previsti dall’art.25 del Dl 34/2020 che indennizza soltanto per il mese di aprile. I criteri di erogazione potranno essere ulteriormente determinati tenendo presente le specificità del tessuto economico-produttivo della città”.