MESSINA – Doveva essere un atto quasi formale, ma l’elezione del nuovo presidente del Consiglio comunale ha svelato tutte le contraddizioni e le vulnerabilità della rappresentanza d’Aula. C’è una maggioranza che si è sfaldata, come visto negli ultimi mesi, e un’opposizione che non riesce a esprimere compatta una proposta alternativa. Il risultato è il pantano che si è venuto a creare, non soltanto politico ma anche amministrativo, perché blocca importanti deliberazioni che vanno discusse e approvate dal Civico consesso nelle prossime settimane (dal bilancio di Previsione 2023 con il Dup al nuovo Piano Tari).
Nello Pergolizzi, candidato della maggioranza che ha presieduto l’Aula in questi mesi, sostituendo il titolare Cateno De Luca, non ha avuto le 17 preferenze che gli avrebbero consentito l’elezione alla prima votazione; Mirko Cantello della Lega, passato da poco al gruppo Misto, ha ottenuto 14 preferenze, due voti Antonella Russo (Pd) e uno annullato. La Lega ha tolto così il suo sostegno all’Amministrazione con un significativo ricompattamento del centrodestra.
Per un soffio non è stata l’opposizione a esprimere il presidente di un Consiglio e ciò fa riflettere se si pensa che appena dieci mesi fa l’Amministrazione guidata dal sindaco Federico Basile poteva contare su una maggioranza schiacciante di 22 consiglieri su 32, più di quella sancita dalle urne, per i cambi che si sono registrati già all’insediamento. Passaggi che sono stati continui, tanto che ormai il gruppo misto è quello più affollato. A perdere sempre più pezzi sono le compagini vicine a De Luca, che ha formalizzato mercoledì le sue dimissioni da consigliere comunale di Palazzo Zanca per concentrarsi sulla corsa a sindaco di Taormina. Dimissioni che hanno di fatto bloccato la seconda seduta di Consiglio e la votazione per l’elezione del presidente, non prima però della registrazione di un altro passaggio al gruppo misto, quello delle consigliere Giulia Restuccia ed Emilia Rotondo. Come da regolamento, si dovrà procedere a una nuova convocazione per la surroga.
Non si è ancora dimesso, invece, il consigliere deluchiano Alessandro De Leo, deputato regionale e anche lui impegnato nelle amministrative di Taormina. Spetterà a lui convocare il Consiglio per la surroga di De Luca e a Pergolizzi per l’elezione dell’Ufficio di presidenza. Passaggi fondamentali per potere riavviare le attività d’Aula. Al posto di De Luca dovrebbe entrare Giuseppe Schepis, ex M5s passato già nella scorsa legislatura, insieme ad altri due colleghi pentastellati, nelle fila dei sostenitori dell’Amministrazione.
L’ex sindaco ha reagito nel suo stile, con una diretta social in cui ha attaccato chi ha “tradito”: “Tutto l’arco costituzionale si dovrà accordare per fare fuori me, in barba a cosa ha scelto la città dieci mesi fa. Ma non cedo ai ricatti, non daremo posti nei cda o un assessorato per un voto. Non mi piegherò a chi è stato eletto, con qualche centinaio di voti, solo grazie al fatto che era nelle nostre liste”.
Su quanto è successo in Aula in questi giorni sono poi intervenuti Libero Gioveni, Pasquale Currò e Dario Carbone, consiglieri di FdI: “Indipendentemente da chi assumerà il ruolo di nuovo presidente del Consiglio comunale non possiamo non certificare che in questi primi mesi di mandato il duo De Luca-Basile ha di fatto dilapidato un patrimonio di numeri d’Aula che all’inizio consentì a qualcuno di asserire che a noi dell’opposizione non ci avrebbero consentito di toccare palla. Il delirio di onnipotenza del loro allenatore sta portando questa squadra di governo della città alla deriva e prova ne è il fatto che questa attuale paralisi politico-amministrativa sta avvenendo, per responsabilità da attribuire a una sua dimissione calcolata ‘a tempo’ per fini politici personali, proprio in un momento in cui occorrerebbe approvare atti importanti”.
“La città – hanno aggiunto – ha certamente compreso che in questo primo scorcio di mandato, salvo aver assistito ad aumenti di indennità di sindaco e assessori, all’aumento delle bollette dell’acqua, all’eliminazione dello sconto per la differenziata, alle dimissioni di un validissimo assessore, al dietrofront per una pista ciclabile penalizzante, non ha certamente più visto nulla di concreto e importante. Facciamo appello al sindaco Basile che, non avendo più un’ombra ingombrante dentro il Palazzo, dovrà concentrarsi su ciò che è rimasto della sua maggioranza e dando quella giusta considerazione politica a tutti i gruppi consiliari che finora hanno dimostrato con proposte concrete di avere a cuore le sorti di una città”.