MESSINA – Una cabina di regia unica tra tutti i sindaci della provincia per affrontare meglio l’emergenza Coronavirus, in quella che potrebbe essere la settimana decisiva per la diffusione dell’epidemia nel nostro territorio.
La proposta è stata lanciata da 77 primi cittadini del territorio, con il Comune di Taormina tra i principali promotori, rivolta al presidente della Regione, Nello Musumeci, e al prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi. “Nel nostro territorio – ha detto il primo cittadino della Perla, Mario Bolognari – c’è una preoccupazione crescente e condivisa”.
Il riferimento del sindaco è soprattutto al crearsi di nuovi focolai all’interno di strutture assistenziali, come le case di riposo. “Per questo – ha sottolineato – serve un raccordo tra tutte le autorità amministrative, sanitarie e forze di polizia adesso è fondamentale”.
I sindaci hanno denunciato la mancanza di un soggetto che trasferisca quotidianamente le informazioni sulla messa in quarantena dei concittadini e sul dettaglio dei tamponi effettuati. L’auspicio è che possa crearsi un organo di controllo con una presenza minima di sindaci in rappresentanza. È stata richiesta, inoltre, la disponibilità di kit tamponi – al momento inesistenti – da sottoporre a chi sta lavorando in prima linea come operatori sanitari, Forze dell’ordine, sindaci stessi e volontari della Protezione civile.
Il Comune di Taormina, come capitale del turismo siciliano, sente maggiore la responsabilità del proprio comprensorio, la cui economia è stata adesso messa ko dalle restrizioni conseguenti alla diffusione del Covid-19. Già dopo l’ultimo Dpcm, quello del 22 marzo che ha vietato gli spostamenti tra comuni, l’Amministrazione taorminese si era impegnata insieme a quelle confinanti di Giardini Naxos, Letojanni e Castelmola per produrre un documento congiunto che, di fatto, deroga la norma consentendo ai cittadini di potersi spostare all’interno dei quattro comuni, limitatamente per l’acquisto di beni di prima necessità. Ciò, considerando la particolare conformazione del territorio e la fitta interconnessione tra le città.
Allo stesso tempo, Palazzo dei Giurati sta continuando a battere tutte le strade per fronteggiare il contagio e uscire al più presto da questa situazione, come per esempio “dichiarare Messina zona rossa, per sospendere il giornaliero movimento di migliaia di pendolari dalla città dello Stretto verso gli altri paesi”.
Il sindaco della Perla ha sottoscritto questo ulteriore appello insieme ad altri venti sindaci della provincia, inviato al governatore Musumeci, alla luce delle migliaia di arrivi incontrollati dal nord che Messina ha dovuto fronteggiare nelle scorse settimane. La città del Centauro, già sede del G7, è in prima linea per contenere i danni di questa drammatica situazione, anche per sperare che i soli dodici posti di terapia intensiva dell’ospedale San Vincenzo (aumentati dagli otto di base), possano alla fine bastare.
Sin dai primi giorni dell’emergenza, inoltre, l’Amministrazione ha messo in piedi un Centro operativo comunale, diretto dal sindaco in qualità di responsabile di Protezione civile, insieme alle associazioni di volontariato, ai Servizi sociali, la Polizia municipale e l’istituzione di un numero verde (800120434), aperto ai cittadini che necessitano assistenza. Una macchina che ha permesso l’approvvigionamento di oltre tremila mascherine, destinate prima agli operatori pubblici e poi alle famiglie, e che ha lanciato una colletta alimentare per le famiglie disagiate e raccolte di beneficienza rivolte ai bambini per l’avvicinarsi della Pasqua. Alcune attività di generi alimentari del luogo, hanno inoltre raccolto l’invito ad aderire alla formula della “spesa a sospeso”, per quanti non riescono economicamente a sostenerla.
“La quarantena si fa lunga e la crisi ancora di più – ha detto Bolognari – per questo la solidarietà dev’essere messa al primo posto”.
Twitter: @MassimoMobilia