MESSINA – È caos nella viabilità della zona Nord della città dopo l’istituzione dell’uscita obbligatoria a Giostra per chi arriva da Villafranca.
Il provvedimento adottato a marzo si era reso necessario per consentire il proseguimento dei lavori di adeguamento statico sul viadotto Ritiro, riguardanti il rifacimento di 925 metri di infrastruttura, su cui si viaggia dal 2012 su una sola corsia. Gli interventi, avviati nel 2016, dovevano essere completati prima entro il 2019, poi nel 2020, ma adesso l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, ha indicato il 2021 come l’anno in cui la città potrà avere un’opera sicura.
“Abbiamo appena firmato – ha detto Falcone – una variante da 12 milioni ed evitato un contenzioso. Si tratta di un viadotto molto complesso: sarà un’opera nuova tra le più belle della Sicilia”.
I lavori di adeguamento statico e miglioramento sismico del viadotto Ritiro, per un investimento di oltre 43 milioni di euro, erano stati consegnati alla Toto Generali Costruzioni, con un impegno a completarli entro 850 giorni. Per percorrere gli 11 km dalla barriera Messina Nord Villafranca allo svincolo Boccetta si impiega adesso anche un ora, un disagio prevedibile ma che nella sostanza era stato reso inefficace dall’emergenza Coronavirus. Con la ripresa degli spostamenti è tornato l’incubo delle lunghe code, in particolare per chi abita nella zona Nord. Per alleggerire, la chiusura dello svincolo di Giostra in tutte le direzioni era stata considerata la soluzione più idonea nel corso delle riunioni in Prefettura del Comitato operativo per la viabilità. Il provvedimento, slittato già di una settimana, doveva partire da domani e il Comune aveva predisposto anche un dettagliato piano, ma durante l’ultimo confronto al Cas, dov’era presente anche Falcone, ogni decisione è stata rinviata.
Avrebbe potuto rappresentare un’alternativa l’apertura delle due rampe di collegamento diretto tra lo svincolo di Giostra e la galleria San Jachiddu, quindi con l’Annunziata, eliminando così una parte del traffico da e per la zona Nord. Nonostante però quelle rampe siano pronte da dieci anni e mai aperte, si è scoperto solo da poco che devono essere effettuati lavori sui giunti. La perizia è in corso di redazione e forse tra quattro mesi sarà possibile avere le rampe funzionali. La chiusura dello svincolo favorirebbe il traffico autostradale, ma c’è la consapevolezza che si innescherebbero grossi disagi a Nord.
La prima uscita utile resterebbe Boccetta, ci sarebbe un intasamento del viale della Libertà e del viale Regina Elena, insomma si tornerebbe indietro di qualche anno, quando ancora Giostra non era fruibile. L’alternativa su cui si è discusso, senza trovare accordo, è un’apertura e chiusura dello svincolo a fasce orarie. Contrari alla chiusura di Giostra si erano espressi nei giorni scorsi i consiglieri comunali di Sicilia Futura, che hanno evidenziato alcuni paradossi che accompagnano da decenni gli svincoli di Giostra e Annunziata.
“Da molti anni – ha detto il capogruppo Piero La Tona – si attende la possibilità di usufruire delle rampe di accesso e di uscita dallo svincolo di Giostra e delle rampe di collegamento dirette alla galleria Annunziata. Ad oggi permangono le condizioni di disagio accentuate dai lavori del viadotto, che è parte integrante del sistema viario collegato agli svincoli. Tra le motivazioni tecniche esposte per la chiusura di Giostra ci sarebbe l’oggettiva difficoltà a eseguire un nuovo collaudo sismico della già realizzata bretella di collegamento tra lo svincolo Giostra e la galleria Annunziata, la cui mancata definitiva apertura sarebbe alla base dei rilievi posti dalle Autorità di pubblica sicurezza, relativamente allo stazionamento e circolazione degli autoveicoli sulle rampe di svincolo. Il rischio è il collasso viario su Boccetta e viale Europa su cui si concentrerebbe l’intero traffico e i gravi problemi per la rete di emergenza-urgenza”.