MESSINA – Sui mercati, stanziali e itineranti, si continua con l’improvvisazione ed i risultati non soddisfano neppure gli operatori commerciali che dialogano con l’Amministrazione. Partiamo dagli interventi al Vascone e Sant’Orsola. Due settimane di fermo delle attività per lavori di riqualificazione dei due siti ma come temevano i mercatali i lavori effettuati hanno dato solo una sistemazione superficiale con qualche rattoppo ai tetti ed un grande cartello all’entrata ma nulla di quello che sarebbe necessario per un salto di qualità.
Al Sant’Orsola sono stati sistemati i servizi igienici, chiusi alcuni varchi ma anche gli utenti che girano tra i banconi, avvertono poco il cambiamento, che è stato sicuramente di portata inferiore rispetto a quello che le comunicazioni social volevano fare credere. Gli operatori commerciali sapevano che in una settimana e con un finanziamento limitato, circa 40mila euro, era impossibile aspettarsi di più e adesso sperano che si programmi una vera riqualificazione, con idee chiare sul futuro del settore. Ancora meno lucidità sembra che ci sia sui mercati itineranti.
L’assessore al Commercio Dafne Musolino ha proposto la delibera di Giunta che istituisce per tutti i venerdì di agosto il mercatino di Mortelle. “Obiettivo della manifestazione – aveva dichiarato – è la promozione di attività commerciali al fine di rivitalizzare una zona poco frequentata e dare quindi un’offerta alternativa valorizzando prodotti e beni artigianali”. Esperimento che venerdì scorso non è riuscito, provocando una levata di scudi generale.
I residenti della zona minacciano un esposto, gli ambulanti hanno visto pochi avventori per mancanza di parcheggi e alcuni gruppi politici attaccano l’esecutivo. “Mascherare da fiera dell’artigianato quella che è la riedizione di un mercato rionale è una bufala che il sindaco può proporre solo ai più sprovveduti”. A ribadirlo sono i componenti di LiberaMe, i deputati nazionale e regionale Pietro Navarra e Franco De Domenico ed i quattro consiglieri comunali.
“La sovrapposizione tra bancarelle, ingressi dei lidi e abitazioni, proprio il venerdì sera, poi, è la metafora di come non esista un piano di sviluppo per questa città fondato su una programmazione coerente e di ampio respiro. Piuttosto assistiamo a decisioni estemporanee frutto di valutazioni improvvisate e superficiali del tutto inadeguate per la tredicesima città d’Italia per numero di abitanti”.
Dello stesso tenore è la nota dei sette consiglieri del M5s per i quali i mercati rionali rappresentano “una microeconomia che dà da mangiare a migliaia di famiglie e che va salvaguardata in ogni modo possibile, così come avviene in tutte le città italiane, dove i mercati sono perfettamente integrati nel tessuto urbano. Per farlo sono necessarie però competenze e capacità del tutto agli antipodi rispetto a quelle della Giunta, che continua a confondere il folclore con la cultura e il commercio con la valorizzazione delle tradizioni locali”.
Altra scelta che l’Amministrazione si appresterebbe e che sta facendo discutere, è quella di riportare il mercato di Giostra del martedì e venerdì in strada. “Un clamoroso passo indietro, – secondo LiberaMe – che fa rivivere ai messinesi problematiche che sembravano ormai ampiamente superate”. Una sconfitta per la città intera dopo anni di battaglie, per i penta stellati che sottolineano l’impatto che ciò comporterebbe a livello logistico, ambientale e di sicurezza in una zona nevralgica per la mobilità. Per LiberaMe serve “un piano di sviluppo a medio-lungo termine, che fissi obiettivi chiari.
“Non possiamo essere guidati da un sindaco che si inventa un mercatino all’interno di un’area turistico-balneare con carenze di viabilità o uno schieramento di bancarelle a pochi metri da uno svincolo autostradale. I messinesi meritano molto di più di burocrati che, da un lato, minacciano pugno duro per mantenere ordine e regole e dall’altro sono pronti a piegarsi agli interessi dei singoli”.