MESSINA – Si cercano soluzioni per uscire dalla crisi profonda in cui sembra piombato il commercio. Solo in pochi hanno scelto di aprire domenica scorsa, la prima consentita dopo mesi di blocco, e questo perché la maggior parte degli imprenditori non si può permettere di fare spese straordinarie in quanto anche nei giorni feriali negozi, bar e ristoranti continuano a rimanere semi vuoti.
Lavoro non stop, per il momento, solo per barbieri, parrucchieri e centri estetici che fanno fatica a gestire tutte le richieste che ogni giorno ricevono. Servono quindi aiuti immediati, secondo le associazioni di categoria che nel fine settimana hanno visto con favore le due ordinanze sindacali che accolgono una parte delle loro richieste a favore del commercio, dell’artigianato e dei pubblici esercizi. Con l’ultimo provvedimento sono state autorizzate le attività commerciali ad aprire oggi e domani, festa della patrona Madonna della Lettera, consentendo a parrucchieri, barbieri, ma anche ai negozi di abbigliamento e a tante altre categorie di attività di recuperare, in occasione di due festivi consecutivi, i primi senza restrizioni alla mobilità dei cittadini, almeno una parte degli incassi che sono mancati per quasi tre mesi, generando una crisi economica e di liquidità senza precedenti.
Importante per Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato Imprese, Cna e Confimprese Italia, anche la delibera di Giunta del 27 maggio con cui non soltanto sono state recepite le esenzioni del pagamento del canone per il suolo pubblico stabilite dal Governo nazionale, ma si è anche andato oltre, estendendo l’esenzione fino al prossimo 31 dicembre. Un provvedimento per cui ha giocato un ruolo importante anche il Consiglio comunale.
“Il 22 maggio – ha ricordato il vice presidente del Consiglio comunale Nino Interdonato – ho inviato alla Giunta comunale una nota a firma di 19 consiglieri in cui chiedevamo l’adozione urgente di provvedimenti straordinari. I suggerimenti sono stati recepiti e attuati con delibera di Giunta. Ovviamente senza protocollo d’intesa per gli arredi nel Centro storico gli effetti saranno marginali”.
Il riferimento di Interdonato è alla mancata intesa con la Soprintendenza ai Beni culturali, assente all’incontro in cui “si sarebbero dovute definire – ha spiegato il consigliere – le linee guida per l’occupazione suolo nelle aeree ad interesse storico, superare gli ostacoli burocratici e accelerare i percorsi deliberativi messi in cantiere dal Comune di Messina”.
Il vice presidente del Consiglio ha anche mandato una lettera alla soprintendente Mirella Vinci in cui ha sottolineato che “dopo nove mesi di interlocuzioni, è tempo di andare oltre, di mettere in campo gli atti amministrativi necessari per aiutare le attività commerciali della nostra città e in particolare del Centro storico. Sono certo che gli approfondimenti adoperati dagli uffici che Lei dirige, nel corso di questi lunghi mesi, saranno messi ufficialmente a conoscenza a breve del Consiglio Comunale e della Giunta municipale, in modo da potere procedere alla sottoscrizione del tanto atteso protocollo di intesa tra il Comune di Messina e la Soprintendenza, strumento opportuno per esentare le stesse attività commerciali dall’obbligo di un Suo parere espresso, riducendo notevolmente i tempi complessivi dell’iter amministrativo in essere”.
A Venezia è stato dato il via libera fino al 31 ottobre per l’installazione di 120 gazebo. “Hanno superato – ha riferito Interdonato – i problemi dell’inquinamento visivo e del disturbo della visuale prospettica degli edifici in pochi minuti. A Messina da nove mesi facciamo tavoli tecnici”.
Si attende quindi questa intesa, ma le imprese della città aspettano anche che l’Amministrazione comunale, dopo le promesse fatte dal sindaco Cateno De Luca durante il lockdown, elabori un pacchetto di aiuti che dovrebbe riguardare sia alcune esenzioni dei tributi comunali, sia contributi diretti a fondo perduto, senza dimenticare le garanzie per agevolare finanziamenti.