Messina

Messina, obiettivo 2021 per risolvere criticità depuratori

MESSINA – I depuratori di Mili e San Saba entro il 2021 potrebbero diventare più efficienti e alleggerire il loro impatto sul territorio. Bisognerà aspettare ancora, invece, per la realizzazione dell’impianto di Tono, che eliminerebbe molte criticità dotando la città di un sistema di depurazione in grado di reggere l’espansione urbanistica e l’aumentato fabbisogno del periodo estivo nella zona Nord.

Per l’adeguamento del depuratore di Mili siamo alla pubblicazione della gara e i finanziamenti sono stati reperiti dal Masterplan. Da almeno otto anni si parla di progetti di adeguamento del sistema di depurazione delle acque reflue esistente, a cui avrebbero lavorato gli uffici di Palazzo Zanca.

Salvatore Puccio, presidente Amam

“Non abbiamo trovato nessun progetto – ha affermato Salvo Puccio, presidente Amam – ce ne siamo occupati noi. Il progetto di Mili è il più importante perché si riferisce a un impianto che serve tutta la zona Sud, il centro fino a Pace, che aveva dei problemi seri dal punto di vista strutturale e criticità per le emissioni maleodoranti. Da qui le continue proteste dei comitati cittadini”.

“Nel 2018 – ha aggiunto – ho chiesto al sindaco De Luca di recuperare dal Patto per il Sud i 3 milioni 400 mila euro necessari. C’è stata la rimodulazione del Masterplan con una procedura abbastanza complessa e la formalizzazione ci è arrivata nel novembre 2019, ma nel frattempo abbiamo lavorato sul progetto per averlo già pronto e a dicembre siamo riusciti a pubblicare la gara d’appalto che adesso è in fase di aggiudicazione”.

“Questa emergenza Coronavirus – ha spiegato il presidente Amam – ha rallentato tutto, ma il Rup mi ha assicurato che entro la fine di maggio avremo l’aggiudicazione e quindi l’inizio dei lavori, che dovrebbero completarsi a febbraio 2021. Sono interventi di adeguamento tecnico funzionale e impiantistico. Con i due decreti dell’Ata la Regione ci ha autorizzato alle emissioni in atmosfera secondo alcuni parametri cui ci dobbiamo attenere. Sono provvedimenti complementari e propedeutici agli interventi, perché ci danno le linee guida da seguire in questa fase di adeguamento da mantenere nella fase di gestione”.

Questi due depuratori finora non hanno avuto le certificazioni in regola sotto il profilo dello scarico e delle emissioni. “L’autorizzazione alle emissioni in atmosfera – ha detto Puccio- era stata chiesta nel 2014, ma mai formalizzata perché mancavano dei documenti che abbiamo dovuto integrare noi. Di autorizzazione allo scarico ve n’era una del 2014 scaduta e martedì mi hanno assicurato che il decreto è alla firma del dirigente”.

Per l’impianto di San Saba l’appalto dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno e i lavori, invece, nel 2021. “Il progetto esecutivo – ha evidenziato il vertice Amam – sarà pronto tra qualche settimana, però non è ancora finanziato. Servono 800 mila euro che se non si riescono a recuperare con i ribassi metterà Amam. Come per Mili, anche qui è prevista la copertura delle vasche, la sostituzione dei gruppi elettrogeni, filtri e brigliature e la sistemazione delle condotte sottomarine”.

Restano disponibili quei 40 milioni di euro per la costruzione dell’impianto di Tono, assegnati nell’ambito dell’Accordo di programma del 30 gennaio 2013 sottoscritto da Regione e Ministero dell’Ambiente. Confusione interpretative in quell’accordo hanno determinato un blocco di oltre sette anni. “Dopo la gara di progettazione fatta dal Comune di Messina come soggetto beneficiario – ha precisato Puccio – l’Ente aspettava il decreto con un anticipo delle somme, per firmare il contratto con i progettisti mentre il Dipartimento regionale acqua e rifiuti voleva il progetto esecutivo prima di decidere. Da qui la nomina di un commissario, regionale prima nazionale dopo”.

“La progettazione esecutiva di questo impianto – ha concluso – non è stata ancora completata. Abbiamo firmato un protocollo con il commissario con cui diamo un supporto tecnico e la direzione dei lavori. Si sta pubblicando la valutazione di impatto ambientale, che è l’ultimo parere prima della conferenza dei servizi e la gara dei lavori che dureranno 18 mesi”.