MESSINA – Il Comune di Messina si dota dell’ importante strumento di programmazione finanziaria, il Bilancio di previsione 2021/2023. Lo fa prima di altre realtà italiane e in largo anticipo anche rispetto al termine del 31 marzo accordato all’Anci. Un primato su cui il sindaco Cateno De Luca ha posto molto l’accento ma che secondo alcuni consiglieri è stato raggiunto, a scapito della maggiore qualità e condivisione che un documento, che contiene una manovra da 750 milioni di euro e che determina scelte ed investimenti per il futuro della città, avrebbe richiesto.
Un approvazione che è arrivata dopo due sole sedute di Consiglio e senza che nulla sia stato modificato rispetto alla proposta presentata dalla Giunta a parte le variazioni introdotte con i 4 emendamenti dello stesso esecutivo. I consiglieri del Pd e quelli del M5S hanno provato con le loro 13 proposte ad incidere in qualche modo sull’impianto, ma i loro emendamenti hanno avuto parere negativo sia dal Ragioniere generale che dai Revisori dei conti e per questo bocciati poi dalla maggioranza d’aula.
Si è cercato, spostando risorse dal capitolo dedicato alle spese per i contenziosi legali, di incrementare i servizi per disabili, trasporto e mense scolastiche e di assegnare fondi alle municipalità per il decentramento. I consiglieri Pd dopo il parere non favorevole, hanno ritirato i loro emendamenti e sono usciti dall’aula insieme ai colleghi di LiberaMe. Dopo la bocciatura delle loro proposte usciranno anche i penta stellati. Dei 19 rimasti in aula, in 16 hanno votato a favore, due contrari (La Tona e Interdonato di Sicilia futura) e astenuto il presidente del consiglio Cardile.
Civico consesso spaccato ma con schieramenti non definiti e con fratture anche all’interno dei gruppi, mentre gli unici a mostrare totale sintonia con l’Amministrazione sono i componenti del gruppo misto. Il clima politico teso, percepito durante il dibattito è il risultato dei botta e risposta, anche pesanti, tra sindaco e componenti del Consiglio, dopo la presentazione venerdì dei 13 emendamenti con rinvio della seduta.
Un rinvio che secondo De Luca, avrebbe ritardato l’erogazione degli aiuti legati all’emergenza Covid con danno per migliaia di famiglie e imprese. Affermazioni che sui social si sono amplificate, si sono trasformate in aggressioni verbali nei confronti dei consiglieri tanto che il presidente del civico consesso Cardile e il vice Interdonato hanno presentato una denuncia alla Digos.
Il sentirsi sotto “pressione” in qualche modo “condizionati” ha portato a dei sì poco convinti, hanno dichiarato alcuni consiglieri, e anche chi è uscito dall’aula, alla fine ha reso possibile il via libera al previsionale. A sottolineare i punti di forza del Bilancio approvato “che per la prima volta dopo oltre 10 anni affronta e risolve alcuni problemi strutturali endemici di questa città” è il vicesindaco Carlotta Previti. Anche qui si è innescata la polemica con il presidente Cardile che avrebbe chiuso la seduta in fretta senza dare al vicesindaco la parola.
In una nota Previti evidenzia la riduzione dei costi a carico del bilancio per le spese dei servizi sociali (7 mln) che sono state coperte da fondi regionali, nazionali e comunitari; la conferma della dotazione finanziaria di circa due milioni di euro del trasferimento regionale per il personale stabilizzato; il rilancio del servizio di trasporto locale e l’adeguamento alla nuova struttura societaria di Atm spa in house providing incrementando il contratto di servizio che è passato dai 19 mln di euro nel 2019 a 21 mln nel 2020, 24 mln per il 2021 e 26 mln per il 2022.
“Un importante novità – prosegue il vicesindaco -, è la previsione economica dei nuovi contratti di servizio per lavori aggiuntivi Amam (circa 2 milioni l’anno) e MessinaServizi (oltre 6 milioni annui)”. Niente più appalti spezzettati o legati al singolo servizio o area ma fondi vincolari ed interventi programmati. Alla Messina Social City inoltre per il 2021 ci saranno oltre un milione di euro per l’incremento orario degli operatori Asacom.