Il Ponte sullo Stretto, opere compensative e complementari ma anche un focus sugli interventi ferroviari a terra. A Palazzo Zanca un intensa giornata che ha visto protagonista la grande realizzazione infrastrutturale che cambierà il volto ma anche le dinamiche di sviluppo di Messina e Villa San Giovanni. Si è iniziato con l’incontro tra il sindaco Federico Basile e l’Amministratore delegato della Società Stretto di Messina Pietro Ciucci. Il primo cittadino dopo la presentazione di ieri dei progetti in Commissione, ha consegnato all’Ad le richieste dell’Amministrazione, racchiuse in una lista di 24 opere compensative a beneficio della città e da realizzare prima e durante i lavori del Ponte. Ciucci si è detto disponibile ad ascoltare le esigenze della città, la linea è la stessa della società, ha sottolineato, ma che comunque tutto verrà discusso durante la Conferenza dei servizi. Strade, rete idrica, depuratori, sistemazione torrenti, una nuova caserma dei vigili del fuoco, rifunzionalizzazione di ambiti di risanamento, messa in sicurezza e bonifica di aree adibite a discariche, rigenerazione della litoranea Nord. Queste in linea generale gli interventi chiesti per un costo di 460 milioni di euro.
“Opere che- in parte -ha spiegato al QdS il Dg del Comune Salvo Puccio– avremmo dovuto fare con i fondi di sviluppo e coesione e che servono per lo sviluppo futuro della città”. Ma intorno al Ponte c’è la fondamentale narrazione progettuale di Fs. La seduta di stamattina della Commissione Ponte presieduta da Pippo Trischitta è stata dedicata proprio a questo capitolo. Ci sono 1200 tavole su cui i tecnici hanno lavorato che approfondiscono i collegamenti ferroviari del versante siciliano e le nuove stazioni che saranno realizzate. Nel messinese la linea, per il 90% interrata, sarà di quasi 20 chilometri, tra Gazzi e Torre Faro. A rispondere alle domande dei consiglieri erano presenti in aula gli ingegneri Eugenio Fedeli, responsabile alta sorveglianza, progettazione ferroviaria, innovazioni e tecnologie, Giorgio Micolitti ingegneria delle gallerie ferroviarie e Tiziana Schiaroli che ha approfondito la parte relativa alle stazioni. I tre tecnici si sono soffermati sul percorso interrato, sulle gallerie che dovranno essere realizzate con l’utilizzo di mezzi di alta tecnologia che riducono al minimo l’impatto con un tipo di scavo meccanizzato a pressione controllata. L’avvio sarà a Contesse nella zona sud dove nel cantiere è prevista anche la nascita di una fabbrica di conci che verranno lavorati per la costruzione dei vari anelli ferroviari.
Tra gli interventi dei consiglieri quello di Giandomenico La Fauci e Giuseppe Busà che hanno espresso perplessità sull’impatto che scavi e gallerie potrebbero avere su un territorio fragile come quello messinese caratterizzato da aree sensibili a fenomeni di dissesto idrogeologico. E’ stato fatto riferimento anche all’alluvione di Giampilieri. Fedeli e Micolitti hanno dato rassicurazioni, evidenziando che gli studi fatti in corso di progettazione hanno preso in esami con attenzione le aree critiche, i torrenti in particolare, che non saranno interessati da interventi molto impattanti. La stessa attenzione ci sarà con le soluzioni già previste se durante gli scavi si dovessero incontrare falde acquifere.
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