Messina

Pontile Giammoro, ritardi nei lavori per problemi tecnici

MESSINA – Solo un fermo dovuto a problemi tecnici. I responsabili della Ricciardello Costruzioni srl, impresa impegnata nella realizzazione del Pontile industriale di Giammoro, assicurano che non vi è alcun blocco dei lavori, come temuto dalle organizzazioni sindacali che avevano anche chiesto chiarimenti all’Autorità portuale. Anzi la prossima estate l’opera da 23 milioni di euro, programmata nell’ambito del sistema di investimenti ed incentivazioni finanziarie comunitarie, nel Por Sicilia, fino al 1999 e successivamente in Agenda 2000, potrebbe finalmente vedere la luce: un “braccio” unico verso il mare per l’attracco dopo la demolizione e il rifacimento del cavalcavia esistente e un raccordo diretto con autostrade e ferrovie.

“L’unico problema che si è presentato è la mancanza di un mezzo navale idoneo per operare in mare – dice Irene Ricciardello. Vista la grande profondità del fondale, l’ultima parte del lavoro si deve seguire dal mare quindi non con il pontone ma con una nave attrezzata per questo tipo di intervento. Il mezzo non era reperibile in Italia specie con quel tipo di caratteristiche richieste per ancorare la piattaforma alla profondità di oltre 35 metri. Abbiamo trovato il mezzo all’estero ma non è ancora disponibile perché si trova attualmente in un cantiere di Augusta dove si stanno effettuando alcune modifiche. Una volta fatto il collaudo e le verifiche la nave potrà essere operativa. La consegna è prevista per gennaio- dice la rappresentante della Ricciardello Costruzioni- ed a quel punto saremo operativi per potere affrontare, con le 15 maestranze previste a regime, il resto dei lavori con celerità. Il mezzo infatti ci consentirà di lavorare anche in condizioni meteo marine avverse e forti correnti, cosa che non era possibile con i nostri mezzi.” Dalla consegna della nave saranno necessari altri 7 mesi di attività. Siamo quindi oltre i 570 giorni inizialmente programmati ma questo ritardo è nulla se paragonato ai 20 anni che sono trascorsi dalla progettazione dell’opera.

I lavori avevano avuto un fermo anche all’inizio, dopo qualche giorno dall’avvio nel marzo 2018, per la presenza di cavi elettrici e telefonici che dovevano essere eliminati prima di entrare a regime con l’attività. Il suo iter di realizzazione è stato ostacolato dalla solita burocrazia, con contenziosi dopo le gare, assegnazioni e sospensioni, controversie sulle competenze, insomma una storia simile a quella di tante altre opere pubbliche per le quali non basta avere i finanziamenti per vederle realizzate in tempi brevi. Il Pontile è stato da sempre considerato un’opera indispensabile per lo sviluppo della zona tirrenica, colpita in questi anni da una grave crisi, con aziende importanti che hanno dovuto lasciare.

Ne beneficerà in particolare la Dufendorfin-Ducor, con prospettive di sviluppo per la siderurgia siciliana, si disse durante il taglio del nastro del cantiere. Si spera che la nuova infrastruttura spinga i vertici dell’Acciaieria a fare investimenti, oltre che nel sito bresciano di San Zeno Naviglio come ha in programma, anche nell’impianto di Giammoro, dove invece si ricorre ancora alla cassa integrazione. Il ruolo strategico del pontile nella facilitazione dei collegamenti, con la previsione di un abbattimento dei costi di trasporto a beneficio degli investimenti, è ormai assodato. Vantaggi sono previsti anche per le altre aziende dell’ex Asi e dell’ intero comprensorio che conta anche sulla logistica, con la presenza di piattaforme al servizio della grande distribuzione.

“L’opera infrastrutturale del pontile – sottolineano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Messina, Giovanni Mastroeni, Tonino Genovese e Ivan Tripodi,- rappresenta uno straordinario volano non soltanto per le attività legate all’Acciaieria, ma anche per lo sviluppo di tutta l’area industriale, ancora di più come elemento qualificante e propulsivo della nuova Zes”.