Dopo il rimpallo di pareri delle scorse settimane, il Consiglio comunale di Messina si è finalmente espresso nel merito della posizione di Maurizio Croce: nei confronti dell’ex candidato sindaco del centrodestra, tra i più assenteisti di palazzo Zanca, è stata avviata la procedura di decadenza.
Un gioco di attese per evitare di dover maneggiare quella che a tutti gli effetti era una patata bollente per la politica locale. Ma nel corso dell’ultima seduta straordinaria al Comune, il dado è stato tratto: Maurizio Croce sarà sottoposto al procedimento di decadenza dalla sua posizione di consigliere comunale. Con sedici favorevoli e quindici contrari, il Consiglio ha approvato la delibera presentata dal presidente Pergolizzi e dato seguito formale a quelli che saranno i prossimi step sulla decadenza di Croce.
A votare compatto in favore dell’avvio della procedura è stato tutto il gruppo del sindaco Basile. A questi si è aggiunto lo schieramento del Partito Democratico con Felice Calabrò e Antonella Russo che nelle scorse settimane avevano già denunciato le pochissime presenze in Consiglio di Croce.
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L’ex candidato sindaco del centrodestra, tra i consiglieri più assenteisti di palazzo Zanca, aveva già subìto due procedimenti per determinare l’eventuale incompatibilità tra il ruolo ricoperto in Regione e quello in consiglio comunale. Per l’Avvocatura dello Stato di Palermo la carica di Maurizio Croce è risultata “incompatibile con il ruolo di consigliere comunale” in base alle norme per la prevenzione della corruzione, dato il suo ruolo apicale. Di conseguenza, nei fatti era ineleggibile secondo il testo unico degli enti locali. I pareri sulla sua posizione erano stati richiesti dal commissario stesso e risalgono a più di un anno fa.
Identica era stata la conclusione: Maurizio Croce non poteva svolgere contemporaneamente i ruoli di consigliere comunale e di soggetto attuatore del commissario contro il dissesto idrogeologico.
Secondo l’Anac, invece, il doppio incarico di Maurizio Croce era legittimo. Lo scorso 8 gennaio il consiglio comunale aveva deciso di non decidere, rinviando ancora una volta il dibattito in aula sulla delibera che trattava proprio il tema dell’incompatibilità di Croce e, quindi, della possibile conseguente decadenza. A scalpitare nel frattempo è Alessandro Russo, ex consigliere comunale di Messina e che subentrerebbe proprio al posto del decaduto Croce: una pedina in più pronta a dare battaglia all’amministrazione Basile dal campo delle opposizioni. Secondo una diversa interpretazione del regolamento, il ruolo di Croce potrebbe però restare nel centrodestra e andare a Sebastiano Tamà di Forza Italia. La partita, in questo caso, è ancora tutta da giocare. Entro il mese di marzo, intanto, il Consiglio dovrebbe definitivamente esprimersi sul ruolo di Croce, con le intenzioni che preannunciano di fatto una decisione già presa.