MESSINA – Una fase di mobilitazione nazionale unitaria che vede Cgil, Cisl e Uil insieme anche nei territori. L’iniziativa di martedì a Messina nella ex chiesa di Santa Maria Alemanna, con l’intervento finale del segretario regionale Cgil Alfio Mannino, rientra nella serie di incontri programmati per illustrare le richieste avanzate al Governo e al sistema delle imprese. Lavoro e diritti significano molto per il territorio messinese per i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Pietro Patti, Antonino Alibrandi, Ivan Tripodi: una provincia che non vuole arrendersi alla mancanza di prospettive e che cerca il riscatto anche nelle risorse del Pnrr.
Quella appena citata è stata anche l’occasione per il QdS di fare il punto con i tre segretari sulla situazione locale, sul lavoro dell’Amministrazione comunale in questi primi undici mesi di attività del sindaco Federico Basile. Se Nino Alibrandi Cisl promuove l’operato dell’Esecutivo vedendo nelle azioni messe in atto un’idea di città chiara, Patti (Cgil) e (Tripodi) Uil sono più critici e considerano confusa la prospettiva di futuro disegnata dagli interventi in atto. Non è una bocciatura completa e non siamo neppure a quel clima di scontro di qualche anno fa tra Cgil e Uil e l’ex sindaco De Luca, ma restano alcune questioni su cui si chiede maggiore impegno. Patti, Alibrandi e Tripodi hanno incontrato il sindaco Basile sullo stato dei progetti del Pnrr e nei prossimi giorni si dovrà firmare un apposito protocollo.
“A Messina – spiega Patti – i progetti ci sono rispetto ad altre Città metropolitane. Il tema è quello che deve essere fatto, la visione che noi vogliamo avere della città perché il Pnrr e i fondi strutturali servono per cambiare la città, soprattutto per creare occupazione. Come sull’isola pedonale, se a ogni protesta cambiamo le cose, significa che non abbiamo una visione chiara, in questo caso di mobilità sostenibile, a cui l’Amministrazione diceva di tenere. L’Esecutivo deve creare momenti di confronto con i sindacati, Autorità portuale, Università e altri soggetti per costruire una visione unitaria. Si va a macchia di leopardo, seppur qualche progetto in atto c’è, merito all’Amministrazione che ha catturato le risorse, ma vogliamo capire quando verranno realizzate queste opere e come saranno gestite”
Molte risorse e molti cantieri aperti, eppure sul numero degli occupati la situazione sembra sempre la stessa. “Non c’è stato – afferma Patti – un incremento occupazionale, ma non credo sia soltanto responsabilità dell’Amministrazione. Però se siamo deboli con chi deve prendere decisioni a Roma e a Palermo, se non ci sono dei raccordi per il territorio, restiamo subalterni”.
Per Alibrandi l’Amministrazione sta facendo un buon lavoro in una città complicata, che culturalmente ostacola le visioni future di sviluppo. “Ha messo in piedi – afferma il segretario Cisl – tante iniziative, ha programmato ed è già una cosa importante rispetto a sindacature del passato senza programmazione. C’è un’ottima interlocuzione, ma è ovvio che quando ci sono in atto processi di cambiamento strutturale ci sono dei disagi che devono essere accompagnati con la discussione. Molti frutti si vedranno tra qualche anno, ma bisogna iniziare. I cantieri creano disagi ma per noi significa che c’è lavoro che si muove. Abbiamo necessità di lavorare in sinergia e accompagnare questi processi, vigilando che tutto si faccia nell’interesse dei cittadini e lavoratori, secondo le regole”.
“Credo – aggiunge – che la strada sia quella giusta. C’è una visione di città e lo abbiamo sempre detto. Abbiamo condiviso il Salva Messina tanto contestato, la città non deve avere paura dei cambiamenti e di fare scelte anche impopolari, di prendersi responsabilità. Altrimenti si rimane isolati di fronte al mondo che cambia”.
Tripodi sottolinea invece l’assenza nel territorio provinciale di Basile, che è anche sindaco metropolitano. “Ci sono – spiega – tante questioni aperte, nell’area industriale di Milazzo ma anche nella zona ionica e sui Nebrodi, su cui magari non ha competenza diretta ma certo potrebbe esercitare un ruolo politico. Vogliamo capire quale idea di sviluppo abbia l’Amministrazione e l’impressione è che con le vicende del Consiglio comunale si stia impantanando in una spaccatura interna evidente. Il Pnrr è un’occasione forse l’ultima anche per il nostro territorio. Ci auguriamo che i progetti vengano presentati e soprattutto che ci siano sbocchi occupazionali. Il tema vero in questo momento è la povertà che investe ormai anche chi lavora”.
“Sull’occupazione – conclude – i Comuni oggettivamente non possono fare molto, ma l’impressione è che manchi la visione. Che tipo di città vuole essere Messina? Può essere città di passaggio o porta del Mediterraneo”.