Messina

Messina, il punto su acqua, territorio e transizione ecologica con Francesco Caminiti

MESSINA – Francesco Caminiti è assessore all’Ambiente e Difesa del suolo, Politiche energetiche, Transizione ecologica e Politiche del mare della città di Messina. Ingegnere, lavora nel campo delle fonti rinnovabili, fa parte della Giunta dal 2020, già con Cateno De Luca che lo scelse come tecnico per occuparsi di efficientamento energetico. Sbloccare un appalto per il revamping della pubblica illuminazione fermo dal 2018 e recuperare i danni provocati in città da chi si stava occupando della fibra, sono i due problemi che da subito ha dovuto risolvere. Ha anche riorganizzato il pronto intervento con la possibilità dei cittadini di fare la segnalazione dei guasti direttamente attraverso un’app. La riqualificazione e la restituzione alle famiglie di Villa Dante è motivo di grande soddisfazione per Caminiti così come le molte cose fatte per la transizione ecologica.

Partiamo dall’emergenza idrica: ci sono zone della città dove l’acqua arriva tutto il giorno e altre a secco. Perché non è possibile una distribuzione più equa?
“La città è servita da diverse fonti di approvvigionamento: Fiumefreddo, Santissima, Mojo Alcantara, sorgenti, pozzi. Non è possibile diminuire da una parte per aumentare dall’altra perché sono parti di acquedotto indipendenti. Noi oggi stiamo intervenendo in quelle aree che hanno più carenza. Se riusciamo a fare quanto stabilito con la cabina di regia in Prefettura e aumentare l’apporto da Fiumefreddo, potremo avere più pressione e risolvere una serie di problemi. Con il Coc stiamo intervenendo anche condominio per condominio per rifornire i serbatoi. Abbiamo deliberato di impegnare un milione di euro di fondi di bilancio per acquisto di acqua, autobotti e altro che serva”.

Quello di Messina è un vecchio acquedotto…
“Con i 20 milioni del Pnrr ottenuti dall’Amam stiamo sistemando solo la “terziaria”, la condotta che porta l’acqua al contatore nella zona da viale Gazzi all’Annunziata, lavori in corso su più anni per diminuire le perdite, siamo partiti dal quartiere Lombardo. La maggior parte degli interventi sono indirizzati alla ricerca idrica lavorando su pozzi e sorgive e reperire nuovi litri al secondo. Abbiamo attivato tre pozzi e ne attiveremo altri due a breve, stiamo cercando di utilizzare anche quelli dentro aree di altri Enti. Aiuta anche l’intervento fatto al depuratore di Mili: con l’autorizzazione allo scarico c’è la possibilità di riutilizzare le acqua reflue per uso irriguo, manca solo il decreto regionale per procedere. Se non siamo ad una erogazione a giorni alterni come in altre parti è perché abbiamo recuperato una parte di quanto perso dalla falda, con i pozzi e le riparazioni”.

Rifiuti: c’è la questione irrisolta dell’abbandono…
“Se siamo arrivati al 58% di differenziata in così poco tempo è stato per l’impegno messo e per una parte di cittadini che hanno ascoltato. C’è un’altra parte che non riesce a seguire le regole, devono essere le nuove generazioni a spingere per un cambio culturale, puntiamo molto su loro da qui i progetti attivati di educazione ambientale nelle scuole. Bisogna lavorare sul senso civico, dobbiamo diventare tutti custodi del decoro urbano e tutelarlo. Solo con la repressione non si arriva da nessuna parte. Ci sono le telecamere previste da un progetto sulla sicurezza che coinvolge tutte le forze dell’odine che partirà a settembre; più efficace il servizio con le fototrappole: abbiamo aggiudicato una gara ad una società che le installa su 140 siti, 60 alla volta, le sposta rileva l’abbandono invia il fotogramma alla polizia municipale che fa l’accertamento. Lo abbiamo riproposto mettendolo strutturalmente sul nuovo Pef recentemente approvato e se ne occuperà MessinaServizi. Il piano prevede anche l’assunzione di 70 nuovi operatori per implementare lo spazzamento e avere lo spazzino di quartiere”.

Messina è sicura dal rischio alluvioni?
“No per gli effetti del cambiamento climatico con periodi di siccità che si alternano a forti piogge in un breve arco temporale. Ma abbiamo fatto interventi per ridurre i rischi. Nel 2023 ci siamo occupati di tutti i torrenti coperticon lavori per quasi otto milioni di euro. Non solo la bonifica da rifiuti e vegetazione ma abbiamo sistemato le sponde e le briglie. Sull’erosione costiera abbiamo fatto progetti che riguardano l’area da Pontegallo a Giampilieri. Alcuni interventi sono stati eseguiti come quelli di Galati, Santa Margherita, Torre Faro, altri partiranno a breve”.

I parcheggi sul litorale Nord verranno riaperti?
“Due sono stati attivati, l’altro è ancora sotto sequestro per conferimento di materiale non idoneo, c’è la richiesta per capire come rimuoverlo. Nella nuova programmazione 21/27 abbiamo messo l’intervento che era stato progettato dalla Città Metropolitana per 2 milioni e 600 mila euro che prevede la messa in sicurezza definitiva di questi parcheggi e il ripristino della pista ciclabile dall’Annunziata al Trocadero”.

Con il processo di transizione energetica a che punto siamo?
“L’anno scorso abbiamo realizzato oltre un megawatt di fotovoltaico su 32 edifici, prima del2018 il Comune aveva una dotazione di soli 250 chilowatt. Stiamo continuando a lavorare sulla stesa linea, abbiamo un budget di 20 milioni di euro con i fondi 21/27 per interventi sugli edifici rimasti: 4 milioni e mezzo per edifici pubblici, 2milioni per le strutture Amam, 4,5 milioni per quelle Atm, 8 milioni edifici scolastici, il resto per l’illuminazione pubblica. Installato oltre 100 colonnine elettriche e ne aggiungeremo altre perché crescono le richieste. Stiamo andando sull’idrogeno nei bus. Ci sono 150 milioni di euro di fondi a cui attingere, stiamo facendo un progetto per potere realizzare un impianto ad idrogeno con il supporto di altri Enti e sorgerà nella zona di San Filippo”.