Messina

Messina, rete idrica sotto i riflettori, l’obiettivo è tagliare le perdite

MESSINA – Verso un sistema idrico integrato più efficiente grazie ai fondi dell’Agenzia di sviluppo e coesione. Con un investimento di 54 milioni e mezzo di euro l’Amam pianifica una seconda serie di interventi per migliorare le infrastrutture e il servizio di distribuzione idrica, che in alcune aree della città è ancora problematico, con l’obiettivo di acqua h24 in tutte le case non raggiunto.

Con i sette nuovi progetti presentati si prevedono lavori che porteranno benefici alle condotte di captazione, si potenzieranno i serbatoi di approvvigionamento di zona, si completeranno i sistemi innovativi di monitoraggio dei flussi dell’acqua e si potranno individuare le perdite. Con queste nuove risorse l’azienda potrebbe risolvere molte delle criticità presenti nei villaggi, specie a Nord della città. Si coprirebbe così l’intero territorio cittadino dopo gli interventi nel centro città in parte avviati con il finanziamento già ottenuto nell’ambito del Pnrr di oltre 17 milioni di euro che consentirà di realizzare il progetto da 20 milioni 727 mila euro predisposto da Amam. Il bando in quel caso dava delle premialità sulle finalità di ricerca perdite e sul monitoraggio della rete in autocontrollo con i contatori di ultima generazione, che la proposta della partecipata messinese garantiva.

Anche con le nuove iniziative i vertici dell’azienda puntano sulla qualità delle proposte. I sette elaborati concorrono ai finanziamenti previsti dal Contratto istituzionale di sviluppo Acqua bene comune, e fanno quindi parte di un altro step del piano di interventi tecnici sugli impianti e le tubazioni principali che andranno in buona parte sostituiti oltre che ampliati.

Il più corposo dal punto di vista finanziario è il progetto per il collegamento esterno tra i serbatoi cittadini Montesanto, Tremonti e Torre Faro per il quale si richiedono quasi 19 milioni di euro. Servono poi 16 milioni di euro per il completamento della distrettualizzazione reti e smart metering e il rifacimento di tratti vetusti della distribuzione nei villaggi.

“Messina è sviluppata in lunghezza – spiega al QdS il geologo Salvo Puccio, direttore generale Amam, esperto del sindaco Federico Basile per il Pnrr ed ex presidente della stessa partecipata – ed è divisa per Distretti e cioè per serbatoi che servono specifiche zone. Questo progetto realizza tre serbatoi e li collega. Mentre oggi dal viale Giostra in poi non abbiamo serbatoi e utilizziamo una condotta litoranea fino a Torre Faro. In questo modo andiamo a distrettualizzare verso Nord in modo da servire la zona in maniera più continua”.

Puccio e la presidente Amam, Loredana Bonasera, sono fiduciosi sulla possibilità di avere a breve queste risorse, considerate le caratteristiche territoriali e di bacino della città. “I requisiti – specifica Puccio – sono legati anche alla cantierabilità. Su sette progetti ne abbiamo due esecutivi e tre definitivi, mentre gli altri sono di fattibilità economica, credo quindi che in buona parte saranno finanziati. Il progetto sulla Distrettualizzazione comunque verrà proposto entro il 30 ottobre anche sul Pnrr, la seconda finestra, e lì siamo sicuri che verrà finanziato perché è il completamento del primo. Suddivideremo la rete in distretti, sostituiremo la rete idrica ammalorata, ridurremo le perdite per aumentare la portata, considerato che il 50% che si immette in rete viene persa, oggi qualcosa in meno, potremo così aumentare gli orari di erogazione e in più con l’informatizzazione del controllo in remoto riusciremo a capire immediatamente dove si verificano le perdite e intervenire rapidamente. La maggior parte delle perdite sono occulte, finiscono nel sottosuolo. Se limiteremo la dispersione riusciremo a raggiungere il nostro obiettivo, che è acqua h24 in tutta la città, e insieme limiteremo al 30% le perdite, raggiungendo la percentuale fisiologica”.

Una situazione che sconta la vulnerabilità di una rete idrica ormai usurata, anche da interventi continui sui sottoservizi. “Le nostre strade del centro – conferma Puccio – hanno 18 sottoservizi, ogni ente quando ripara il suo danno scava e ne provoca qualche altro. In particolare è colpita la rete idrica, quindi bisogna sostituirla”.