MESSINA – “Gli impegni presi dall’Asp per ridurre i tempi di attesa per le visite, specie quelle più urgenti e riguardanti gli anziani, non sono stati mantenuti”. Giovanni Mastroeni, segretario provinciale della Cgil crede che siano necessarie ulteriori iniziative di pressione per spingere l’azienda sanitaria ad alzare i livelli di assistenza sul territorio, compromessi ancora di più dall’emergenza Covid.
Il rappresentante sindacale preannuncia l’apertura di uno “Sportello sanità” nelle sedi di via Peculio Frumentario e viale Europa. Una struttura che si propone di offrire consulenza e assistenza ai cittadini sulla corretta fruizione delle prestazioni del sistema sanitario, raccogliere tutte le segnalazioni sui disservizi delle strutture ospedaliere, con l’intento di contribuire al miglioramento dei servizi sanitari locali. Lo Sportello si avvarrà per tale attività di un gruppo di legali ed esperti professionisti del settore, che avrà il compito di offrire agli utenti consulenza e assistenza medico–legale.
“A livello regionale – spiega Mastroeni – il sindacato dei pensionati della Cgil ha chiesto l’apertura di un tavolo per la salute in cui si dovrà discutere su come utilizzare le risorse del Pnrr per migliorare la sanità territoriale e di prossimità e venire incontro così alle esigenze delle persone fragili e degli anziani”.
In questa battaglia, accanto alla Cgil e in particolare al Spi (sindacato dei pensionati), ci sono Federconsumatori, Cittadinanzattiva, “Donare è vita” e “Tutela diritti cittadini europei”.
L’Asp di Messina, nel proprio Piano operativo aziendale ha previsto la riduzione delle liste d’attesa del 30% entro il 30 giugno 2021 e il restante 70% entro dicembre 2021. Obiettivi che però non sono stati raggiunti.
“Si assiste quotidianamente – sottolinea Gaetano Santagati, segretario Spi Cgil – a inaccettabili dilatazioni nei tempi delle prenotazioni, anche per esami o visite che rivestono carattere di urgenza. Parallelamente a tale situazione, si registra un incremento dell’offerta sanitaria privata e in particolare delle prestazioni ‘intra moenia’, su cui le recenti indagini della Magistratura gettano molte ombre. Così come inevitabili perplessità genera l’ulteriore indagine circa i presunti rimborsi gonfiati da parte di molte strutture sanitarie private”.
Il riferimento è alle indagini che alcune settimane fa hanno evidenziato il coinvolgimento di tre dirigenti medici del Papardo, accusati di peculato, truffa aggravata e falso in atto pubblico. I medici avrebbero ricevuto dai pazienti pagamenti in contanti, attestato visite prestate in ospedale, mentre, di fatto, le persone venivano ricevute in studio privato, e intascato indebitamente l’indennità “di esclusività” del rapporto d’impiego pubblico. Un altro filone d’inchiesta coinvolge sette cliniche private messinesi, accusate di avere truffato allo Stato oltre tre milioni di euro. I rimborsi corrisposti alle strutture dal Sistema sanitario sarebbero stati gonfiati con la complicità, in cambio di favori, di funzionari Asp che non avrebbero attuato alcun controllo, neppure sugli standard di assistenza che le Case di cura convenzionate sono tenute a garantire. Una “radicata connivenza tra controllore e controllato” hanno ipotizzato gli investigatori che si riflette inevitabilmente sulla qualità dell’assistenza offerta dal sistema.
“Il quadro che si ricava – sottolineano i rappresentanti delle associazioni, Giuseppe Abate, Angela Rizzo, Gaetano Alessandro e Franco Previte – è quello di un servizio sanitario che non garantisce i più elementari diritti degli utenti. Utenti che spesso si trovano davanti a istituzioni che non riescono a dare alcuna risposta alle loro legittime lamentele”.
Uno strumento per fare sentire la propria voce e ottenere dai responsabili del servizio sanitario i dovuti riscontri, dovrebbe essere proprio questo Sportello che sarà gestito con le competenze messe in campo sia dal sindacato che dalle associazioni.
Intanto, dall’Asp assicurano il massimo impegno per tentare di risolvere le criticità segnalate dagli utenti. “Abbiamo fatto un programma per l’abbattimento delle liste d’attesa – dichiara al QdS il commissario straordinario Bernardo Alagna – e stiamo cercando di incrementare, monitorando attraverso il Cup. Abbiamo pagato prestazioni aggiuntive ai medici che hanno lavorato oltre l’orario di servizio ed è stato chiesto anche di aumentare gli interventi chirurgici, ma l’Asp ha una carenza cronica di anestesisti, ne mancano oltre 36, quindi non è stato possibile incrementare di molto”.
“Gli accessi agli ambulatori – conclude – sono ripresi. Abbiamo avuto alterni periodi, condizionati dalla pandemia, ma le urgenze vengono comunque rispettate. Non sono sicuro di recuperare il 100% entro dicembre, ma la situazione epidemiologica è migliorata e adesso possiamo accelerare”.