Messina

Messina, De Luca contro pic-nic e assembramenti

MESSINA – In arrivo provvedimenti più restrittivi se continueranno a verificarsi comportamenti irresponsabili a fronte di dati sul contagio preoccupanti. Lo ha ribadito nel fine settimana il sindaco Cateno De Luca, preannunciando il vertice di questa mattina in Prefettura e il confronto con l’Asp sulla situazione nelle scuole.

De Luca, come si ricorderà, nelle scorse settimane ha chiuso per dieci giorni tutti i plessi scolastici dopo l’allarme lanciato dall’Asp e adesso è pronto a prendere provvedimenti analoghi se i dati dovessero dimostrare che ci sono difficoltà a gestire i casi nella popolazione scolastica. “Non ho problemi – ha detto – a procedere a un’altra fase di chiusura generalizzata”.

Sarebbero già sette le scuole messinesi dove si sono registrati casi di Covid e De Luca attende i dati ufficiali prima di firmare una nuova ordinanza. Preoccupano anche gli assembramenti che si verificano ogni mattina davanti ai plessi e in qualche caso il dirigente scolastico ha chiesto l’aiuto dei vigili urbani per contingentare le entrate.

Intanto ci sono situazioni specifiche su cui si chiede un intervento rapido, come quelle segnalate dal consigliere comunale di LiberaMe, Nello Pergolizzi, riguardanti famiglie con minori che frequentano scuole elementari e medie dove ci sono soggetti fragili, immunodepressi per patologie oncologiche o per la somministrazione di terapie salvavita. È necessario in questi casi, ha detto Pergolizzi, che venga data la possibilità di adottare la didattica a distanza. “Purtroppo – ha aggiunto – il Dm n. 87 del 6 agosto 2020 consente la possibilità di richiedere la Dad esclusivamente agli alunni in stato di fragilità, non facendo riferimento, alle problematiche di salute dei familiari che convivono con gli stessi. Non è certamente il caso di sottovalutare tali problematiche che potrebbero mettere a serio rischio l’incolumità di soggetti fragili che, loro malgrado, si vedono costretti a dover scegliere tra la salute e l’istruzione in presenza dei propri figli”. Queste famiglie finora non sono riuscite ad avere interlocuzioni valide e a ottenere risposta dai dirigenti scolastici, per questo viene chiesto un immediato intervento di De Luca.

Il primo cittadino domenica si è molto arrabbiato guardando alcune foto e video postati di assembramenti sui Colli San Rizzo dove decine di persone, complice la bella giornata, hanno deciso di riunirsi, organizzando barbecue e banchetti. E dire che per evitare le scene di assembramento della settimana scorsa, per questo fine settimana Capo Peloro era stato dichiarato con una ordinanza Zona rossa. “Non comprendete – ha affermato – che siamo nella classica situazione che impone anche sotto il profilo dell’immagine una severa sobrietà? Che nessuno si azzardi a maledire il sindaco Sceriffo perché i comportamenti che sto registrando meritano un lockdown alla Cateno De Luca”.

Il sindaco è anche al lavoro per fare partire gli aiuti. “Stiamo predisponendo – ha detto – i bandi per l’erogazione dei sostegni alla comunità. Faremo la nostra parte per confermare che a Messina nessuno si puoi sentire solo e abbandonato”.

Intanto, è stato pubblicato sabato dal Comune l’avviso per il rimborso integrale delle utenze (gas, luce e acqua, incluse le bombole del gas) con scadenza maggio e giugno 2020. Lunedì prossimo sarà attivata la piattaforma per la domanda dei buoni alimentari ed entro il 27 novembre i cittadini che ne hanno diritto potranno fruire nuovamente della Family card, rifinanziata dal Comune con circa sei milioni di euro. Il servizio è messo a disposizione fino al 31 gennaio 2021.

Dal 30 novembre, inoltre, e fino al 4 dicembre si potranno presentare le istanze per l’erogazione di un’indennità “una tantum”, fino all’importo massimo di tremila euro. Si tratta di un contributo destinato agli operatori economici “sottoposti a restrizioni in seguito alle disposizioni del Dpcm del 3 novembre 2020, che comportano un lento riavvio con nuove modalità per le quali l’utilizzo di internet potrebbe essere di notevole supporto e che, a causa dei provvedimenti di chiusura si trovano in difficoltà per i mancati introiti”.