Sembra uno scherzo ma rappresenta solo l’ennesimo caso di malagestione degli spazi pubblici in Sicilia. A distanza di meno di circa tre settimane dall’inaugurazione ufficiale, avvenuto in pompa magna lo scorso 23 maggio, la Polizia Municipale ha posto i sigilli al parco Aldo Moro, quello che sarebbe dovuto essere il nuovo polmone verde di Messina.
Il sequestro è stato disposto dalla Procura di Messina in seguito a indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria. Sin dalla sua apertura erano diverse le problematiche emerse per via di un prato verde durato appena il tempo degli scatti fotografici, per i problemi di accessibilità delle persone disabili, per la grande quantità di acqua richiesta giornalmente e per la mancanza di bagni.
A eseguire adesso il provvedimento di chiusura è stato il comandante della Municipale Giovanni Giardina. Prima la parte interdetta sarebbe dovuta essere un’area di circa 200 metri quadrati, poi è stato disposto il sequestro dell’intero parco. “Il provvedimento riguarda un’indagine preventiva per stabilire se ci siano rifiuti pericolosi” presenti nell’area e verificabili solo attraverso dei necessari scavi, ha spiegato subito il sindaco di Messina Federico Basile. Nel parco i materiali pericolosi non sarebbero però provenienti dai lavori di ristrutturazione appena eseguiti.
Nelle prossime ore, come preannunciato dallo stesso primo cittadino, sarà cura dell’amministrazione comunale fare piena luce su quanto accaduto attraverso la diffusione di un comunicato stampa che spieghi nel dettaglio anche quelli che saranno i tempi necessari per una eventuale riapertura del parco. Con buona pace di turisti, crocieristi e semplici cittadini che nel corso di queste settimane avevano affollato i prati del parco con vista sullo Stretto al cui interno si trova anche la sede messinese dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
“L’Amministrazione comunale rende noto che in data odierna la Polizia municipale del Comune di Messina ha effettuato il sequestro preventivo dell’area del parco Aldo Moro, su disposizione della procura di Messina”, spiega il Comune in una nota, in riferimento ai sigilli apposti al polmone verde.. Del provvedimento giudiziario siamo a conoscenza già da qualche giorno – riferisce il sindaco Federico Basile – ed è stato disposto per consentire all’ARPA di effettuare delle analisi al fine di escludere la presenza di elementi contaminanti. Siamo sempre dalla parte dell’autorità giudiziaria e per la salvaguardia e la tutela dell’ambiente. Il sequestro preventivo – assicura Basile – è soltanto nell’interesse del comune di Messina e della cittadinanza tutta; il tempo necessario di verificare eventuali criticità così da potere riaprire il Parco nel più breve tempo possibile”.
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