Messina

Tanti investimenti per migliorare la qualità dei servizi nello Stretto

MESSINA – Migliorare la qualità dei servizi di attraversamento, cucire i rapporti con il tessuto urbano in cui i porti sono inseriti, offrire standard elevati nell’accoglienza. Sono le direttrici dello sviluppo del Sistema portuale dello Stretto, che ha la peculiarità di realizzare nei collegamenti la continuità territoriale. Nel bilancio di previsione si prevedono complessivamente 45 interventi per quasi 300 milioni di euro dei quali 254 milioni a carico del bilancio dell’Ente e il resto a carico dei privati con gli interventi avviati con il Fondo complementare del Pnrr per l’elettrificazione delle banchine e per il deposito costiero di Gnl. La quota dei finanziamenti già disponibili è aumentata, rispetto allo scorso anno, di quasi 100 milioni di euro raggiungendo circa il 90% delle previsioni di spesa complessive.

Mario Mega, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, spiega al QdS cosa c’è in quei 45 interventi: “Ci sono i 40 milioni per realizzare la stazione marittima di Villa San Giovanni, ci sono i quasi 100 milioni per realizzare il deposito di Gnl a Messina, 40 milioni per le banchine, il nuovo terminal, quasi 15 milioni per interventi di riqualificazione della banchina di levante a Reggio Calabria. Per alcuni, la progettazione è programmata o in corso, per altri c’è già”.

Quali sono i principali obiettivi?
“Sia per i passeggeri a piedi che per gli autotrasportatori, che per le auto, ci sono condizioni di attesa inadeguate, quindi questo primo intervento che stiamo facendo è per realizzare la stazione marittima di Villa San Giovanni, che consentirà di integrare i collegamenti ferroviari con le navi potenziando anche gli ormeggi per i mezzi veloci. Questi rapporti tra la Sicilia e la Calabria, ma anche con le isole, hanno bisogno di infrastrutture. Il miglioramento della qualità dei collegamenti di continuità territoriale è un impegno importante: la riduzione dei tempi di attesa, la necessità di creare degli spazi di sosta sicuri. L’obiettivo non è tanto di aumentare quel tipo di traffico, ma di potenziare la qualità dei servizi esistenti. Il potenziamento riguarderà sicuramente il crocierismo, su cui abbiamo cominciato a lavorare. Messina può svolgere un ruolo di snodo importante migliorando nella ricettività e nell’accoglienza”.

I lavori del nuovo Terminal crocieristico sono ancora bloccati?
“Sì e questo ci pone in difficoltà perché è un’opera fondamentale. Il contenzioso in atto ha azzerato i primi due in graduatoria, stiamo valutando se ci sono le condizioni per aggiudicare al terzo o al quarto o se le censure che ha fatto il Cga sono tali da dovere rifare la gara. Su quattro appalti che mi sono ritrovato sono riuscito a sbloccare solo quello di Giammoro, ma tutti gli altri avevano dei problemi all’interno”.

Che ruolo ha l’efficientamento energetico?
“Stiamo dando una spinta all’abbandono dei carburanti fossili su tutta la mobilità marittima nello Stretto, un impegno importante che si svilupperà ancora meglio quando sarà completato il documento di pianificazione energetico–ambientale che l’Università di Reggio Calabria sta sviluppando insieme al Cnr, all’Enea. Migliorare la qualità dei servizi vuol dire anche ridurre le emissioni, razionalizzare l’utilizzo dell’energia, probabilmente arrivare anche a produrla all’interno degli ambiti portuali”.

In questo scenario di sviluppo Lei inserisce anche le Zes (Zone economiche speciali)?
“Parliamo di aree esterne a quelle portuali che potrebbero essere collegate alle attività interne come a Milazzo. Qui potrebbero essere fortemente valorizzate, perché ancora c’è un ampio margine di crescita di traffico delle autostrade del mare”.

A che punto sono i progetti di bonifica della zona Falcata?
“Si va a chiudere l’ultima fase per avere poi l’autorizzazione della Regione, l’approvazione del quadro delle contaminazioni, su cui poi partirà il progetto di bonifica che sarà sviluppato da Sogesid. Quanto prima dobbiamo avere lo studio di fattibilità tecnico-economica per richiedere i finanziamenti”.

L’edificio polifunzionale nella Cittadella fieristica vedrà la luce?
“Dopo l’annullamento dell’aggiudicazione al primo abbiamo dovuto escludere anche il secondo. Bisogna capire se ci sono le condizioni per portare avanti quel progetto o se si può fare altro. Stiamo lanciando questo concorso di progettazione su tutto l’affaccio a mare, da Boccetta all’Annunziata. Può essere quella l’occasione per valutare anche quell’intervento. Se fra sei mesi, quando si concluderà il confronto pubblico che stiamo avviando, sarà chiarito il contenzioso e potremo confermare l’opera, i progettisti avranno questo elemento da considerare. Altrimenti si farà altro”.