MESSINA – La crisi economica generata dalla pandemia da Covid-19 non sta risparmiando nessun settore produttivo del territorio. L’allarme è stato lanciato da sindacati e organizzazioni di categoria che chiedono interventi immediati, prima che la situazione si cristallizzi e produca effetti irreversibili.
Confesercenti Messina ha effettuato un sondaggio su un campione di 897 aziende di ogni categoria, mettendo a paragone il fatturato maturato tra il primo gennaio e il 30 settembre 2019 con quello dello stesso periodo del 2020. I numeri sono impietosi. A salvarsi dallo tsunami che ha investito l’economia provinciale è solo il settore alimentare, che si mantiene solido, mentre gli unici segnali di crescita si registrano nel comparto dell’elettronica e della telefonia.
“I dati emersi – spiega Alberto Palella, presidente di Confesercenti – non sono altro che la fotografia di una crisi che non conosce precedenti e che non si arresterà se non si prenderanno provvedimenti immediati. Il nuovo stop è stato il colpo di grazia soprattutto per bar e ristoranti, ma non va sottovalutato l’effetto domino che, a cascata, coinvolge tantissimi altri comparti che sono in estrema sofferenza a causa della riduzione del potere d’acquisto dei messinesi. Ora servono ristori veri alle imprese, poiché non possiamo più accontentarci delle briciole ricevute finora. È arrivato il momento di agire immediatamente su più fronti: la Regione faccia arrivare subito alle aziende i fondi annunciati, i 125 milioni dell’assessorato alle Attività produttive e i 75 milioni per il turismo, ma non perda altro tempo nemmeno sul versante del potenziamento della Sanità e riporti la Sicilia in area gialla, consentendo alle attività più penalizzate di respirare”.
Il settore che ha registrato una maggiore perdita di fatturato è quello dell’intrattenimento e degli eventi con un -63%, seguito da hotel e b&b -45%, banqueting (catering, fotografi, fiorai, orafi, agenzie viaggio) -41%, moda (boutique, calzature, ottici) –34%, ristorazione –30%, estetica e benessere -28%. Gli unici segni positivi sono registrati dal settore alimentare con un +2% e da quello che include computer, elettrodomestici e telefonia +7,6%.
C’è un piano di sostegno per oltre sessanta milioni di euro, annunciato dal primo cittadino, che coinvolge oltre le famiglie anche il tessuto imprenditoriale, che Amministrazione comunale e Consiglio stanno concordando. La variazione di bilancio servirà per avviare tutte le procedure di quanto programmato. I dettagli, come specificato il sindaco Cateno De Luca, saranno illustrati nel corso di una diretta sociale in programma per questa sera. “Sono emersi tanti spunti interessanti – ha detto De Luca – da parte dei consiglieri e in particolare la decisione di vederci settimanalmente per monitorare gli effetti delle azioni intraprese, cercando di condividere le scelte che la Giunta comunale dovrà comunque fare con celerità”.
Sono previsti oltre quattro milioni di euro per aiuti alimentari e di prima necessità, ma per aiutare la ristorazione, in aggiunta, ci sarà la possibilità di acquisto di pasti preparati da asporto previa selezione degli esercenti e nel limite massimo del 50% del valore del singolo buono erogato. Le risorse dovrebbero venire dall’ennesima rimodulazione del Pon Metro, con l’inserimento di una nuova azione. Ci saranno iniziative di sostegno economico a favore delle associazioni teatrali e musicali e liberi professionisti dello spettacolo e dell’intrattenimento in generale per la “realizzazione e diffusione dei loro spettacoli attraverso il web e le tv locali”, ma anche “iniziative di sostegno economico a favore alle società e associazioni sportive dilettantistiche”.
Ci dovrebbero essere anche azioni per ampliare le esenzioni dei tributi e servizi municipali in favore delle piccole imprese. Il Comune di Messina intanto, come ricorda il sindaco, è ancora in attesa dalla Regione Sicilia e dal Governo di somme che ammontano complessivamente a circa 49 milioni e mezzo di euro. Di questi oltre 36 milioni di euro sono stati già anticipati da Palazzo Zanca.