Messina

Messina, la strada post Covid è tutta in salita per il turismo

MESSINA – Fare ripartire il turismo è un imperativo categorico, ma con quale strategia non è ancora chiaro. Manca, probabilmente a livello regionale, una visione complessiva e alla fine ogni territorio si attrezza come può e come sa, diversamente a quanto accade in altre realtà.

L’Agenzia Pugliapromozione, per esempio, ha da tempo avviato interventi strategici per la “ripresa” con il programma ad hoc “Puglia open – la Puglia che riparte”, che fa leva sulle scelte d’investimento degli stakeholders del traffico aereo e della filiera turistica collegata all’incoming turistico nazionale e internazionale. Nel programma c’è anche l’intervento “Puglia Travel Industry, una campagna di comunicazione per potenziare la conoscenza del brand Puglia direzionandola verso più target distinti. Tutto con il supporto dei Fondi europei.

L’efficienza dei collegamenti è fondamentale per lo sviluppo di ogni settore, ma continua a essere il punto debole del Meridione e della Sicilia in particolare, dove è difficile ripristinare anche quello che già c’era prima dell’emergenza Covid. È il caso, per esempio, dei disagi che stanno vivendo le isole minori. “Nonostante le richieste dei sindaci, delle associazioni e la diffida dell’assessore Marco Falcone – ha spiegato Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Eolie e Isole Minori Sicilia – Liberty Lines tarda a ripristinare l’intero assetto dei collegamenti. Lo abbiamo evidenziato più volte. In particolare nelle Eolie, il collegamento con Messina, che avrebbe dovuto riprendere già dal 4 giugno per poi passare a cinque corse con l’orario estivo ha delle lacune. L’assenza delle corse appesantisce il resto dei collegamenti via Milazzo che risultano del tutto insufficienti specie nei fine settimana. La mancanza, inoltre, di informazioni certe e di un’adeguata assistenza nei casi in cui vengono fatte saltare corse programmate e prenotate, aumenta i danni e la frustrazione a carico dell’utenza”.

In sofferenza quindi il comparto turistico nella provincia, che ha nelle Eolie uno dei suoi poli più importanti insieme a Capo d’Orlando e, ovviamente, Taormina. “Stiamo lentamente cercando di ripartire – ha aggiunto Del Bono – nel tentativo di salvare il salvabile e da metà luglio quasi tutto il comparto ricettivo sarà a pieno regime in termini di aperture. È evidente però come le isole minori in questa crisi stiano pagando il prezzo più alto. Lo avevamo previsto e avevamo chiesto un intervento speciale al Governo regionale per compensare gli evidenti svantaggi, che però non sono stati considerati dalle politiche di supporto. Nei giorni scorsi abbiamo anche chiesto di estendere lo stato di calamità, dopo Linosa e Lampedusa, a tutte le isole della Sicilia”.

A tutto ciò si aggiunge il dramma degli stagionali, circa 15 mila lavoratori del turismo, commercio e dei servizi di cui solo una parte avranno la possibilità di lavorare a luglio, agosto e settembre. “Circa il 70% – hanno sottolineato il segretario della Fisascat Cisl, Salvatore D’Agostino, e il segretario aggiunto della Fisascat Cisl Sicilia, Pancrazio Di Leo – rimarrà a casa. Molte aziende stanno assumendo stagionali con contratti di un mese senza che nessuno attui controlli. I sindacati chiedono la reintroduzione dell’Aspi o la modifica dell’attuale disciplina normativa, con l’introduzione di norme a tutela”.

A Messina, intanto, l’assessore al turismo Enzo Caruso ha deciso di non imporre nessuna “strategia dall’alto” ma ha proposto agli operatori del settore di promuovere pacchetti turistici attingendo dall’elenco messo in rete dall’assessorato. Trentacinque percorsi tra Musei, Palazzi storici, chiese, fortificazioni, escursioni sui laghi e sui Peloritani, immersioni subacquee e gite in carrozza, segnalati da enti e associazioni che da anni li offrono ai turisti in modo autonomo. “Si è partiti in ritardo – ha detto Caruso – ma è un rodaggio per la prossima stagione 2021, con una campagna promozionale che verrà lanciata dal 20 agosto al 20 settembre”.