Messina

Messina, tutela della biodiversità e dell’ambiente

MESSINA – La biodiversità, è ormai assodato, è un valore da salvaguardare e la Città Metropolitana vuole dare il proprio contributo.

Il protocollo d’intesa firmato dal sindaco Cateno De Luca con il Dipartimento regionale dell’Ambiente, della durata di sei anni, mira proprio a una collaborazione che potrà arricchire l’Osservatorio regionale della biodiversità siciliana, a cominciare dalla condivisione della piattaforma dei dati. L’Orbs definisce gli obiettivi e le strategie prioritarie coerenti con gli indirizzi della Strategia europea della biodiversità.

“L’accordo – ha sottolineato De Luca – assume una notevole importanza, tenuto conto che la Città Metropolitana gestisce tre Riserve naturali orientate. La rilevazione dei dati ambientali sul nostro territorio è fondamentale per ottenere un quadro approfondito della situazione non soltanto delle nostre aree ma anche di quelle siciliane. Si tratta di un ulteriore avvio d’interazione tra enti pubblici per la salvaguardia dell’ecosistema regionale che rappresenta non soltanto un valore economico e turistico di primaria importanza, ma è esso stesso un elemento di misura della qualità della vita nostra e delle future generazioni”.

Le attività previste, nell’ambito del protocollo, saranno tra l’altro rivolte al monitoraggio dello stato dell’ambiente, all’elaborazione e alla fornitura di dati cartografici georeferenziati relativi alle perimetrazioni delle aree naturali protette , allo stato di conservazione e alla distribuzione di specie animali e vegetali ed habitat presenti nel territorio, all’attività di informazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale sui temi della biodiversità e della sua conservazione.

Palazzo dei Leoni, attraverso la V Direzione Ambiente e Pianificazione, cura la salvaguardia delle riserve naturali orientate di competenza che sono le Montagne delle felci e dei porri di Salina, Laghetti di Marinello di Patti e Laguna di Capo Peloro di Messina. In particolare, espleta le funzioni di vigilanza, conservazione, valorizzazione, tutela e fruizione del patrimonio naturale protetto e della biodiversità, opera azioni di contrasto all’inquinamento, al cambiamento d’uso dei suoli, alla diffusione delle specie esotiche invasive ed agli effetti indiretti dovuti all’incremento dell’antropizzazione del territorio.

La riserva naturale orientata Laghetti di Marinello è un’area naturale protetta situata sotto il promontorio del Santuario di Tindari, occupa oltre quattrocento ettari e venne istituita nel 1998. Nacque invece nel 1984 la Riserva delle Montagne delle felci e dei porri, che tutela un’area di 1.079 ettari sull’isola vulcanica di Salina. La preziosa area della Laguna di Capo Peloro, infine, occupa circa 68 ettari nella zona Nord della Città dello Stretto. L’istituzione della riserva risale al 2001 e il sito è anche di rilevanza internazionale, inserito nel Water project dell’Unesco nel 1972, e di importanza nazionale, riconosciuto dalla Società botanica italiana. All’interno vivono più di quattrocento specie acquatiche, di cui almeno dieci endemiche.

Un patrimonio così vasto non è sempre facile da gestire e tutelare, specie per quelle aree inserite in un contesto molto urbanizzato come può essere la Laguna di Capo Peloro. È di alcune settimane fa l’ultimo episodio di inquinamento rilevato nel canale Margi, limitrofo ai laghi di Ganzirri, dove le acque da limpide, come dovrebbero essere quelle di un’oasi protetta, si sono colorate di bianco. Sono intervenuti Vigili urbani e Polizia metropolitana, mettendo i sigilli a un autolavaggio, e i tecnici dell’Amam per il controllo degli scarichi.

La Città Metropolitana ha pronto un progetto che prevede una serie d’interventi per risolvere alcune criticità di questa Riserva orientata: dalla delimitazione dell’area protetta attraverso la sostituzione dello steccato in legno esistente, alla riqualificazione dei dodici affacci, dal recupero dell’area utilizzata per l’approdo dei natanti alla ripulitura e decespugliamento. L’importo messo a disposizione, dopo una variazione di bilancio, è di cinquecentomila euro.