Messina

Messina, un’Università che vuole continuare a crescere

MESSINA – Un’Università protesa verso il limite, pronta ad affrontare nuove sfide, a rischiare con la consapevolezza che per l’eccellenza bisogna spingersi oltre. Il rettore dell’Ateneo di Messina, Salvatore Cuzzocrea, presidente della Crui, durante la cerimonia di inaugurazione dell’Anno accademico 2022/2023 svoltasi nel Polo Papardo, in occasione del 475° dalla Fondazione dell’istituzione, non soltanto ha fatto un bilancio degli ultimi cinque anni ma soprattutto ha voluto tracciare le linee programmatiche per il futuro, facendo spesso riferimento durante la sua relazione al sistema Universitario italiano, che deve trovare tratti distintivi su cui puntare per crescere.

Molti degli input lanciati sono stati colti dal ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, che nel suo intervento ha ricordato anche come tutti gli Atenei italiani abbiano retto l’urto della pandemia acquisendo nuove competenze. “Un periodo critico – ha affermato la rappresentante del Governo Meloni – che ci ha proiettato in avanti almeno di dieci anni in termini di digitalizzazione, modalità di composizione dell’offerta formativa, rapporto docente-studente”.

Sul confronto tra Università in presenza e telematiche, ha aggiunto: “Affronto il tema con spirito liberale e fino a che la laurea avrà valore legale di titolo di studio il ministero dell’Università e la Ricerca dovrà garantire standard, indicatori di qualità e livellare a vantaggio degli studenti. Il mio riferimento come ministro non è il mercato, ma gli studenti. È a loro che devo la tutela e la garanzia della qualità dell’offerta formativa. Mettere sul loro percorso un ecosistema della formazione innovativa, interfacciato con gli altri protagonisti della società come gli Enti e le imprese è essenziale per fare sopravvivere le infrastrutture di ricerca e strategiche di filiera che stiamo attivando con il Pnrr. Le imprese saranno fondamentali perché daranno la misura della loro efficacia e della loro capacità di stare sul mercato, di captare i bisogni e di fare veramente sistema”.

“Un canale che porta al futuro – ha aggiunto Bernini – è il Pnrr, un grande detonatore di particelle di futuro che non si costruisce da soli ma insieme, mettendo in grado gli studenti di scegliere dopo la laurea, restare o andare fuori a perfezionarsi e magari poi tornare trascinando altre eccellenze verso i nostri territori”.

Cuzzocrea ha sottolineato la complessità delle decisione che come rettore in questi anni ha dovuto prendere “cercando di ristabilire, il prima possibile, un punto di equilibrio a partire dalla formazione, che rimane la nostra prima responsabilità. Ed è proprio per questo che abbiamo aumentato il numero di studenti di dottorato portandoli nel complesso a circa cinquecento unità, avviato 17 nuovi Corsi di laurea e raddoppiato il numero di brevetti e di startup. A oggi abbiamo in corso progetti su bandi competitivi per un valore di oltre 5 milioni di euro”.

“Altro punto chiave – ha sottolineato Cuzzocrea – l’internazionalizzazione. Ci ha permesso di rafforzare le relazioni in Europa e di incrementare il numero di studenti stranieri e quello dei docenti stranieri. La determinazione di questa Amministrazione ha dato impulso a quella che non può non essere se non una naturale propensione alla qualità degli spazi che ci ha portato a investimenti importanti sul fronte dell’edilizia: dagli spazi verdi del Rettorato a Palazzo Mariani, dal Dipartimento di Civiltà antiche e moderne alla Banca d’Italia, solo per citarne alcuni. Abbiamo avviato e completato, in piena pandemia, decine di cantieri, ma abbiamo ancora tante preoccupazioni: la prima riguarda proprio l’accoglienza”.

“Oggi a Messina – ha spiegato il rettore – grazie a questa Amministrazione l’Università disporrà del Primo Student Hotel (il Liberty con 102 posti letto), di una nuova residenza per studenti (Hotel Riviera con 100 posti letto) e di una residenza all’interno del Policlinico universitario che ospiterà circa duecento studenti, ma che, tuttavia, di fronte alla domanda sono ancora una goccia nell’oceano”.

Coinvolgenti sono stati gli interventi di Simona Calabrese e la giovane iraniana Sara Borji, rappresentanti della comunità studentesca, con due percezioni diverse dell’esperienza universitaria ma entrambe piene di passione e coraggio. È stato infine conferito il Dottorato di ricerca honoris causa in Biologia applicata e Medicina sperimentale a Diana Bracco, presidente e amministratore delegato del Gruppo Bracco e già vice presidente Ricerca e Innovazione di Confindustria con la Laudatio affidata a Maria Cristina Messa, ex ministro e ordinaria di Diagnostica per immagini e Radioterapia all’Università di Milano-Bicocca.