Messina

Messina, Villa Mazzini, restauro a metà. Diverse le criticità da risolvere

MESSINA- Molte delle criticità sono state risolte ma Villa Mazzini, uno dei pochi polmoni verdi della città, resta lontana dagli splendori delle sue origini risalenti al 1832. Inizialmente si chiamava Villa Flora e si allargava fino allo Chalet sul mare. In seguito una parte venne sacrificata per fare spazio al corso Cavour. Testimonianza indiscussa restano i maestosi alberi centenari, i busti di alcuni messinesi celebri realizzati a metà dell’800, anche se danneggiati e imbrattati dai vandali compreso quello dedicato a Giuseppe Mazzini, la grotta artificiale con lo stagno e le tartarughe.

La riqualificazione durata 9 mesi ha riguardato una parte della pavimentazione che è stata cambiata perché dissestata, le aiuole che sono state allargate, i muretti perimetrali in parte consolidati, la potatura degli alberi, l’impianto di irrigazione e la sorveglianza. Una spesa di circa 500 mila euro di cui quasi 300 per gli interventi di messa in sicurezza. Ad agosto vi è stata l’apertura al pubblico con grande soddisfazione dei messinesi che hanno potuto riappropriarsi di uno spazio immerso nel verde, ma è sembrata da subito un’anomalia che nessun intervento fosse stato fatto suoi servizi igienici.

I bagni quindi continuano ad essere chiusi al pubblico perché inagibili; ancora per poco, però, assicurano da Palazzo Zanca, perché i lavori di ristrutturazione dovrebbero iniziare a breve. I disagi restano e lo evidenziano Cristina Costanzo e Renato Coletta consiglieri della quarta Municipalità. “è paradossale- dice Coletta- che la ristrutturazione dei bagni pubblici non sia stata prevista nei lavori di messa in sicurezza della villa, rimasta chiusa per ben nove mesi”. La circoscrizione si è fatta promotrice di un’iniziativa ludico-ricreativa destinata ai bambini in occasione della festa di Halloween, lunedì prossimo all’interno della Villa Mazzini. La III Commissione, presieduta da Cristina Costanzo, ha votato, all’unanimità, una proposta di delibera dove si sollecita l’Amministrazione comunale ad installare nell’area per l’occasione almeno dei bagni chimici. Ma in sede di consiglio circoscrizionale la maggioranza dei consiglieri ha votato contro questa soluzione.

Il problema resta insieme ad altre stonature che si notano percorrendo i viali della Villa, che dopo solo tre mesi dall’apertura ha l’aspetto di un luogo non curato come meriterebbe. Su alcune parti strutturali non si è intervenuto, le aiuole sono state allargate ma sono spoglie a parte qualche traccia rinsecchita di prato inglese, qualche pianta preesistente e gli agapanthus nei bordi, poco omogenei al contesto. “Meglio se si dava spazio alle piante spontanee, all’edera per esempio così com’era originariamente – dice Coletta che sottolinea anche che molti alberi “andrebbero potati più drasticamente per non comprometterne la struttura radicale e quindi la stabilità”.

In realtà sembra non esserci un progetto nella sistemazione del verde, non c’è un giardiniere dedicato ma un addetto tirocinante di MessinaServizi, società partecipata che si occupa della pulizia e delle potature. Del sistema di irrigazione si è occupato Amam, un’altra partecipata del Comune ma l’impianto sembra già fuori uso. C’è uno spazio per i giochi e accanto a quelli nuovi e inclusivi anche per bambini disabili acquistati dal Comune, ci sono quelli classici, il trenino e la giostra; una bella macchia di colore animata dai più piccoli che stona con gli armadietti metallici messi in fila dietro la gabbia dei pappagallini e ancora di più con gli spigolosi manufatti in ferro o in cemento in bella mostra in mezzo alle aiuole, potenziale pericolo per i bambini che numerosi ormai frequentano la Villa.

Un’attrazione è stata da sempre l’Acquario comunale al suo interno, realizzato nel 1957 dall’Istituto sperimentale Talassografico ma chiuso da qualche anno. Un polo scientifico-divulgativo recentemente intitolato alla biologa marina francese Jeannette Villepreux Power, che dovrebbe riaprire in una nuova veste. è in fase conclusiva infatti la procedura per l’assegnazione dei lavori di ristrutturazione antisismica, adeguamento tecnologico ed eliminazione delle barriere architettoniche per un costo di quasi 610 mila euro.