Catania

Microelettronica, Catania punta sul chips act per nuovi investimenti

“Catania, con le sue aziende di settore presenti nella Zona industriale, può essere protagonista nella partita del “Chips act” voluto dall’Unione Europea”. La pensa così il segretario provinciale della Ugl metalmeccanici Angelo Mazzeo, commentando le prospettive che si stanno delineando grazie all’importante programma di sviluppo voluto dalla Commissione Ue anche per fare fronte all’esponenziale aumento della richiesta di chip a livello mondiale.

Ancora viva la speranza Intel

Non solo l’opportunità Intel, secondo Mazzeo, ma anche il potenziamento di quelle realtà già esistenti che operano nel campo della microelettronica. “Confidiamo ancora nella possibilità che Intel scelga Catania per realizzare, nei terreni individuati da Comune e Regione siciliana, il sito di packaging da 4,5 miliardi di euro, ma nel contempo immaginiamo anche che l’occasione possa essere favorevole per STMicroelectronics già beneficiaria, a livello europeo, di un rilevante finanziamento da 600 milioni da parte della Banca centrale europea – fa notare l’esponente Ugl.”

Il colosso italo – francese della microelettronica, infatti, sta investendo centinaia di milioni di euro sulla costruzione di una nuova fabbrica per la realizzazione di substrati di carburo di silicio e potrebbe guardare anche a nuovi progetti.

Il mercato si espande verso nuove tecnologie

“Il mercato si sta espandendo sempre di più verso nuove tecnologie come il Gan (Gallium nitride) silicon e la produzione di fette di silicio a 12 pollici e, per noi, sarebbe straordinario se STMicroelectronics scegliesse Catania per un investimento epocale con il supporto del “Chips act”.

I presupposti ci sono tutti, considerato che tra diretto ed indotto è presente una base solida su cui costruire nell’ambito dei già rilevanti investimenti che STM ha previsto per il nostro territorio. Come Ugl Metalmeccanici crediamo fortemente nel fatto che si possa innescare presto un processo del genere e confidiamo nel gioco di squadra anche con la politica locale, regionale e nazionale, ma anche con l’Università degli studi, per il rilancio dell’”Etna valley” e per far sì che i nostri giovani restino qui a lavorare – sottolinea Mazzeo.

Noi puntiamo forte su questa idea e speriamo che questo sogno possa diventare realtà, rendendo Catania la capitale euromediterranea della microelettronica e, perché no, anche delle tecnologie attinenti le energie rinnovabili il cui incremento è indispensabile in un momento storico come quello che stiamo vivendo. Vogliamo – conclude Mazzeo – che la nostra città diventi sempre di più il luogo ideale dove poter sviluppare futuro.”