Politica

Migranti, decreti Salvini, i grillini si attaccano al freno a mano

Revisione dei decreti Salvini, i grillini si attaccano al freno a mano e chiedono di riparlarne in settembre.

Questa la richiesta arrivata dai Cinquestelle al termine della seconda riunione convocata al Viminale dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese con i rappresentanti della maggioranza, dopo quella di giovedì scorso, per cercare un’intesa su un testo che superi quelli del leader leghista.

Pd, Leu e Italia Viva chiedono invece di fare presto. Martedì prossimo nuova riunione per cercare un accordo. Un segnale di ammorbidimento del muro eretto giovedì scorso dai Cinquestelle contro modifiche radicali ai dl Salvini si era avuto quando alla riunione si sono presentati i dialoganti Giuseppe Brescia e Vittoria Baldino per M5s, invece del capo politico Vito Crimi, assertore della linea dura sui migranti e contrario, evidentemente, ai salvataggi in mare.

Una linea mai ben esplicitata, quella di Crimi, ma che sostanzialmente sembra essere quella qualunquista di molti italiani, soprattutto di destra: muoiano pure, ma lontano dai nostri occhi.

La discussione del Viminale è avvenuta sul testo “di mediazione” presentato nella riunione precedente dalla Ministro, che introduce alcune novità sostanziali rispetto ai dl del leader leghista: via le multe alle navi ong, con l’obbligo per quest’ultime di coordinarsi con il proprio Stato di bandiera; ampliamento dei permessi speciali – senza reintrodurre la protezione umanitaria cassata da Salvini – a chi ha gravi problemi psichiatrici, malattie o rischia di subire “trattamenti inumani e degradanti” nel proprio Paese; dimezzamento dei tempi di trattenimento nei Cpr (da 180 a 90 giorni); iscrizione all’anagrafe comunale per i richiedenti asilo; allargamento dell’ospitalità nel sistema Siproimi anche a soggetti vulnerabili, come ad esempio i genitori di figli minori.

Proposte e integrazioni al testo sono state quindi illustrate dagli esponenti di maggioranza: Mauri e Carmelo Miceli, per il Pd, hanno chiesto il ritorno al sistema degli Sprar e la promozione dei permessi per lavoro; Loredana De Petris e Federico Fornaro per Leu hanno sollecitato una revisione del sistema dei soccorsi in mare che ponga fina alla criminalizzazione delle ong; Davide Faraone (Iv) ha prodotto un articolato in 15 punti, tra i quali anche lo ‘ius culturae’. Lamorgese, da parte sua, ha raccolto tutti i suggerimenti ed ha messo subito al lavoro l’ufficio legislativo per arrivare ad una nuova formulazione del testo che sarà presentata martedì prossimo.

L’obiettivo è comunque non appesantire troppo i testi per aumentare le possibilità che vada in porto.

Non ci sarà dentro tutto quanto chiesto dalle forze di maggioranza.
I Cinquestelle da un lato hanno superato la posizione di Crimi, definendo i rilievi di Mattarella come “un punto di partenza”.

C’è la frenata però quando hanno definito “circoscritta e mirata” la revisione dei dl: “senza propaganda e con obiettivi concreti: protezione per chi ne ha davvero bisogno e seria lotta a trafficanti di esseri umani”.

E hanno allontanato il traguardo, proponendo il rinvio a settembre dell’approvazione, visto che “ci sono già diversi decreti legge in conversione e altri ne sono stati annunciati”.

Mauri ha però invitato a chiudere “nel più breve tempo possibile: siamo vicini alla cancellazione di una pagina molto triste per il nostro Paese ed è per questo che chiediamo a tutte le forze di maggioranza di andare avanti senza tentennamenti”.