“Piuttosto che tornare in Libia, preferirei morire. Preferirei dare la mia vita ai pesci piuttosto che essere nuovamente torturato”.
Questa la testimonianza di Hermann, uno degli stranieri salvati a bordo di Sea Watch, che si trova nelle acque a sud di Lampedusa a sei giorno dal soccorso senza avere l’autorizzazione a sbarcare.
In un video postato su twitter dalla ong tedesca l’uomo dice, in francese, “Vorrei chiedere a tutti una cosa semplice: chi non vorrebbe essere libero nella sua vita? Chi vorrebbe soffrire per tutta la sua vita?. Se oggi ci troviamo in questa situazione non è perche’ noi vogliamo esserci, ma perchè ci siamo ritrovati”.
Hermann decide poi di inviare un messaggio al ministro dell’Interno tedesco al ministro dell’Interno tedesco Karl Ernst Thomas de Maizière: “per favore, pensi alle vite che stiamo conducendo, nNon è umano lasciare le persone morire in mare e coloro che ci aiutano, coloro che ci salvano, non sono criminali: salvano le nostre vite”.
“Ci pensi – conclude -, siamo tutti figli dello steso Dio, dovremmo vivere insieme come amici, come fratelli. Dovremmo vivere le nostre vite come voi. Anche noi abbiamo diritto alla libertà come tutti gli altri”.