Politica

Migranti, stop dei giudici al Decreto Salvini

ROMA – È un fiume in piena il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, dopo la sentenza del Tribunale di Bologna che ha dato ragione a due richiedenti asilo a cui il Comune aveva negato l’iscrizione anagrafica in base al “Decreto Salvini”.

Il ministro ha parlato di sentenza vergognosa. “Se qualche giudice vuole fare politica e cambiare le leggi per aiutare gli immigrati, lasci il Tribunale e si candidi con la sinistra. Faremo ricorso – ha detto Salvini – intanto invito tutti i sindaci a rispettare (come ovvio) la Legge”. Il commento il ministro lo ha fatto durante un comizio che si è tenuto a Reggio Emilia ed è stata l’occasione per affrontare il tema della riforma della giustizia che per Salvini “dovrà prevedere che anche i giudici come tutti gli altri lavoratori se sbagliano pagano. Perchè in Italia a non pagare eventuali errori ci sono solo i giudici e Fabio Fazio”.

Salvini se l’è presa, si fa per dire, anche con Papa Francesco. “L’integrazione vera dei migranti – ha detto – è possibile solo se i numeri sono sotto controllo. L’integrazione vera è possibile se i numeri sono sotto controllo; se ne arrivano 100 o 200 mila all’anno con i barchini o con i barconi è il caos; io non voglio il caos e penso che non lo voglia neanche il Santo Padre”.

Il tema dell’immigrazione è da sempre al primo posto del ministro che commentando la visita in Ungheria, ha elogiato la costruzione del muro per respingere gli ingressi degli irregolari realizzato dal premier Victor Orban: “ha ottenuto il risultato”, ha detto Salvini, che ha ribadito che in Italia “si arriva se si ha il permesso” e “non per fare casino”.

Quindi più l’Europa “mi richiama e mi processa” sul tema dell’accoglienza degli immigrati, e “più io blocco i barconi in questo paese”. “Dall’Europa mi hanno mandato non so quante lettere di richiamo perché bloccavo i barconi – ha detto Salvini – io dico: più mi richiamano, più mi processano e più io blocco i barconi in questo paese. In Italia si arriva se si ha il permesso di arrivare, si arriva con i documenti e con un futuro da proporre, non per fare casino”.

Lapidario il commento del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “A Bologna i giudici confermano che è illegittimo non iscrivere I migranti all’anagrafe. Matteo Salvini commenta questa decisione definendola ‘vergognosa’, ma vergognoso è un ministro dell’Interno che scappa di fronte alla legge. A Palermo abbiamo già avviato oltre 200 pratiche di iscrizione anagrafica perché, come abbiamo sempre sostenuto, l’obbedienza alla Costituzione e alla legge impone di non escludere alcuno. L’unica vergogna in tutta questa vicenda è quella di chi alimenta quotidianamente violenza, razzismo e xenofobia con esibizioni muscolari a parole per poi fuggire a nascondersi dietro la vergognosa immunità parlamentare votata da una maggioranza sempre più a guida leghista”.