MILAZZO (ME) – Il centrosinistra vuole scommettere ancora su Giovanni Formica, riproponendolo come sindaco alle elezioni del prossimo 24 maggio (che interesseranno anche altri undici centri del messinese).
“Il Partito democratico – ha affermato la coordinatrice cittadina, Natascia Fazzeri – vede in Giovanni Formica la naturale prosecuzione di una progettualità amministrativa che va rilanciata, ripartendo dai dati di fatto. Dal 2015 a oggi il Comune ha finalmente smesso di contrarre debiti e ha accantonato un enorme avanzo d’amministrazione che deve tradursi in servizi di qualità per la cittadinanza”.
Formica però non ha ancora accettato: “Ho chiesto al mio partito – ha detto – di aprire un ragionamento. Nessun automatismo, vediamo quale può essere la soluzione migliore e quale decideremo di percorrere, compresa la mia eventuale ricandidatura. Al centro non ci sono le mie sorti personali ma l’interesse della città e del centrosinistra”.
Un mandato complicato quello del primo cittadino, che si è trovato a operare in dissesto finanziario. In ogni caso, prima della fine del suo mandato Formica spera di riportare il Comune alla normalità amministrativa. “Quando mi sono insediato – ha spiegato – bisognava ancora approvare il Consuntivo del 2013, un arretrato impressionante di documenti contabili in una struttura comunale inadeguata perché mancano figure fondamentali a cominciare dal ragioniere generale. Il Consuntivo 2017 è sottoposto al parere dei Revisori dei conti ed è pronto per andare in Aula. È ultimato anche il Consuntivo 2018, che a breve dovrebbe andare in Giunta. Dopo mancherebbe soltanto il previsionale 2019, ma spero entro maggio di riuscire a fare anche quello del 2020, in modo tale da potere stabilizzare anche il personale precario”.
Il rammarico per Formica è di essere stato costretto a rivedere le priorità delle sue azioni. “A luglio – ha raccontato – è stato annullato il dissesto dichiarato nel 2013. Condizione unica in Italia. Ho dovuto aggiornare tutta la mia strategia, perché pensavo di ritrovarmi nella fase conclusiva del procedimento e invece si è dovuto riproporre il dissesto nel 2016. Mi sono concentrato sui servizi indispensabili con le ordinanze, perché non avevo uno strumento finanziario in linea con i nuovi sistemi su cui appoggiare la spesa. Siamo riusciti a tenere in piedi la città quando non era scontato neppure di potere pagare l’energia elettrica per la pubblica illuminazione senza farlo pesare ai cittadini”.
“La massa passiva – ha precisato ancora il primo cittadino – si aggira intorno ai 55/60 milioni di euro. Abbiamo fatto richiesta di 30 milioni di euro, vediamo cosa arriverà. Intanto il 31 dicembre il Comune di Milazzo è uscito dal regime vincolistico del dissesto. Abbiamo calcolato, da preconsuntivo 2018, 24 milioni di euro di avanzo di amministrazione, una cifra enorme che però non è spendibile. C’è una criticità infatti che dovrà affrontare la prossima Amministrazione, in particolare sul fronte delle riscossioni: per un meccanismo normativo si devono accantonare a copertura somme pari a quelle non riscosse negli ultimi cinque anni, paralizzando così l’avanzo di amministrazione. Questo è comunque un bene, perché altrimenti si andrebbe in disavanzo tecnico”.
Insomma, c’è ancora tanto da fare. In ogni caso, il sindaco Formica ritiene improbabile una nuova dichiarazione di dissesto, come ipotizzato da qualcuno dell’opposizione. Piuttosto l’ottica è quella di un Piano di riequilibrio. “Questa campagna elettorale che si sta aprendo – ha affermato – rischia di distogliere l’attenzione dai problemi veri e dare spazio a costruzioni per la conquista del consenso che non sono aderenti alla realtà. Si misurerà la serietà dei candidati, sarà una sfida tra quelli seri, che diranno quali sono gli scenari e altri che prometteranno cose mirabolanti”
Tra i punti irrealizzati del programma ci sono quelle azioni annunciate da Formica di partecipazione democratica, come il bilancio partecipato. “Un modo – ha concluso – per coinvolgere i cittadini nelle scelte e avvicinarli ai meccanismi della Pubblica amministrazione, ma senza un bilancio in corso non è stato possibile. In questo momento credo sia indispensabile una riconciliazione tra cittadini e istituzioni”.