Catania

Mineo, verrà ripristinato l’impianto di depurazione

MINEO – Anni e anni di fermo dovuti al sequestro da parte della magistratura. Parliamo del depuratore di Mineo. Era l’11 giugno del 2008 quando all’interno dell’impianto di depurazione dei reflui urbani, in contrada Muscolara, persero la vita sei uomini. “Le memorie di chi non c’è più andavano onorate, riconsegnando alla città un’opera importante, pienamente funzionante e che sia la più rispettosa della sicurezza sui luoghi di lavoro. È quello che noi abbiamo fatto e che ci apprestiamo a breve a consegnare alla città nella maniera più adeguata”.

Finanziamento per il ripristino e l’adeguamento dell’impianto di depurazione

Sono queste le parole utilizzate dal primo cittadino di Mineo, Giuseppe Mistretta, per parlare del finanziamento ricevuto per il ripristino e l’adeguamento dell’impianto di depurazione comunale della città. Un progetto da oltre due milioni di euro: un milione e 600 mila euro stanziati dalla Regione siciliana – tra il 2024 e il 2025 – mentre i restanti 433mila euro rimarranno a carico del Comune, che aveva già anticipato le spese per la progettazione.

Gli interventi da realizzare

Il finanziamento era già stato ottenuto l’anno scorso, verso fine novembre, “ma neanche un mese dopo – spiega Mistretta – avevamo scoperto che era stato definanziato. Noi, però, avevamo già affidato il progetto esecutivo che quindi era rimasto a carico del bilancio comunale. Lo abbiamo ricandidato e il 12 aprile scorso è arrivato il definitivo finanziamento dell’opera”. Quelli del depuratore sono interventi complessi da realizzare: le normative sono cambiate e per questo dovrà essere totalmente riqualificato sia nella impiantistica ma anche in tutto ciò che riguarda gli accorgimenti di sicurezza sul lavoro. Poi c’è il trattamento di depurazione delle acque, che prevede una lavorazione fisica e biologica per la riduzione delle emissioni.

La consegna del depuratore entro il 2026

Nel frattempo, l’Ufficio tecnico del comune di Mineo è al lavoro per consentire di portare in gara l’opera con l’iter di aggiudicazione dei lavori. La consegna del depuratore, infatti, dovrà avvenire entro il 31 dicembre del 2026: “Speriamo che possa essere completato nel più breve tempo possibile – prosegue Mistretta –. Proprio oggi (17 aprile ndr) ho parlato con l’assessore dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, Giovanni Di Mauro, il quale è già stato informato per vie brevi ma sarà invitato formalmente alla consegna dei lavori di questa importante opera”.

“Ma – aggiunge il primo cittadino – credo che sia un fatto meritorio del Comune di Mineo, perché abbiamo lavorato tanto per realizzare questo progetto”. Proprio in una nota, infatti, il gruppo Movimento per l’autonomia (Mpa) di Mineo, aveva sottolineato “i meriti e il grande impegno dell’assessore autonomista per avere finanziato e portato a termine il progetto di riqualificazione” evidenziando “il ruolo fondamentale” dell’onorevole Giuseppe Lombardo “che ha mantenuto la sinergia tra Governo regionale e Comune di Mineo”.

In Consiglio comunale invece, il gruppo di opposizione aveva parlato di indebitamento straordinario da parte dell’Ente, accusando il Comune di Mineo di essersi “precipitato a garantire che pagherà i debiti senza bisogno di chiedere nulla ai debitori principali”. In merito, il sindaco Mistretta, replica: “L’opposizione continua a fare le opposizioni e credo che questa opposizione sia assolutamente responsabile dei cinque anni che hanno preceduto il mio primo mandato perché il capogruppo, Paolo Ragusa, era l’ideatore politico e sostenitore di quell’amministrazione che credo si sia distinta per un assoluto immobilismo. Noi non accettiamo alcuna lezione morale o di stile. Da un punto di vista legale non possiamo che continuare a fare i conti con una pesante sentenza di condanna che ci obbliga in sede penale ad un pagamento delle provvisionali e il nostro ufficio legale ha provveduto e provvede a seguire questo iter. Non è una scelta ma un obbligo dettato da quello che è accaduto, per cui il Comune di Mineo fa fronte a quelli che sono gli obblighi di legge”.

I fatti dell’11 giugno 2008 sono ancora vivi nella memoria dei cittadini e “quest’opera rappresenta qualcosa di più di un semplice depuratore. Per questo c’è bisogno anche di maggiore serietà politica per trattare questo tema. Oggi non c’è tanto da mettere un cappello su un’opera pubblica dovuta alla città bensì gioire assieme di un risultato che comunque è un risultato travagliato, lungo e difficile e magari trovare l’occasione per ricordare chi non c’è più” – ha concluso Mistretta.