“Lavoreremo per procedere spediti partendo dalle urgenze dell’Italia, come caro bollette, approvvigionamento energetico e legge di bilancio. Non possiamo e non vogliamo perdere tempo. È una sfida di cui sentiamo la responsabilità e intendiamo affrontarla con serietà e capacità”. Da una parte ci sono queste parole di Giorgia Meloni, dall’altra c’è una trattativa per la nuova squadra di governo non ancora completata.
La leader di FdI comincia a essere un po’ irritata per i tempi che si allungano e la quadra che non si trova. L’obiettivo, adesso è arrivare a mercoledì, vigilia della prima riunione delle due Camere, con una bozza. Un elenco di ministri con portafoglio, con i presidenti di Camera e Senato, i tre sottosegretari alla presidenza del Consiglio. Molte caselle sono già ormai occupate. Altri tasselli mancano.
Non c’è ancora accordo sui tecnici che, sebbene quello che verrà sarà un governo politico, dovrebbero essere presenti nel nuovo esecutivo. Vuota la casella dei vicepremier, che Meloni non gradirebbe avere. Ancora senza un nome certo è anche il ministero dell’Economia. E in queste ore circola il nome del presidente della divisione Imi di Banca Intesa Gaetano Miccichè, palermitano, fratello di Gianfranco, coordinatore di Forza Italia in Sicilia. Giorgia Meloni, però, avrebbe chiesto la disponibilità anche ad altre figure tecniche tra cui l’ex direttore di Bankitalia Fabio Panetta. Se la scelta sarà invece politica non si esclude che Salvini possa proporre Giancarlo Giorgetti, che ha finora guidato il ministero allo Sviluppo economico. E così il leader della Lega avrebbe un ministero di primo piano che ha richiesto.
Dubbi sui presidenti di Camera e Senato. Se alla Lega spettasse la Camera, in ballo ci sarebbero i nomi dello stesso Giorgetti e del capogruppo Riccardo Molinari. Per il Senato l’ipotesi più plausibile è quella di Ignazio La Russa. Da definire anche il nome per il Viminale. Il più gettonato al momento è quello del prefetto di Roma Matteo Piantedosi, ex capo di gabinetto con Salvini.
C’è poi la questione quote rosa da affrontare. Dalle file di FdI potrebbero scaturire un ruolo di governo per Daniela Santanchè e Isabella Rauti, mentre per la Lega potrebbero ambire a un incarico Giulia Bongiorno, Vannia Gava, Erika Stefani, Lucia Borgonzoni e Alessandra Locatelli.
Proprio la Bongiorno potrebbe andare ad occupare uno degli spazi ancora vuoti, ovvero la poltrona di ministro della Giustizia. Sarebbe un’altra palermitana tra i ministri (qualora andasse in porto l’ipotesi Miccichè). Ma tra i nomi in corsa come guardasigilli c’è anche l’ex procuratore Carlo Nordio. Un punto interrogativo anche il ministero degli Esteri, che dovrebbero andare all’azzurro Antonio Tajani.