Era il 5 maggio del 1972. Cielo in ottime condizioni, serata calda e senza vento. C’è un aereo Dc 8 Alitalia, AZ 112, che viaggia da Roma a Palermo. Quell’aereo non arriverà mai all’aeroporto di Punta Raisi. Si schianterà contro Montagna Longa, tra Cinisi e Carini. Le vittime sono 115, tra passeggeri ed equipaggio.
“A cinquant’anni dalla strage di Montagna Longa, il mio pensiero va ai familiari delle vittime, ancora in cerca della verità – Lo dichiara Nello Musumeci, presidente della Regione siciliana – Sui tanti aspetti controversi legati alla causa di uno dei disastri aerei più gravi in Europa, nel quale morirono 108 persone e i sette membri d’equipaggio del volo diretto a Palermo – osserva – è infatti calato un silenzio definitivo che non potrà dare pace agli orfani, alle vedove, a chi ha perso un proprio caro. A loro e alla memoria delle vittime, in questo triste anniversario, l’omaggio mio personale e del governo regionale”.
A Palermo, alle 115 vittime del disastro aereo di Montagna Longa, è stata intitolata una rotonda tra via Ugo La Malfa e via Giovanni Spadolini. Alla cerimonia della targa hanno partecipato il sindaco Leoluca Orlando, l’assessore comunale Mario Zito e il vicepresidente della Regione siciliana Gaetano Armao e alcuni familiari delle vittime. Ha detto Orlando, come riporta l’Ansa: “Pesa come un macigno la totale assenza di verità storica e giudiziaria sulla strage di Montagna Longa che è una delle tante macchie nere della storia del nostro Paese”. All’iniziativa hanno collaborato il Comune di Palermo, la Soprintendenza ai Beni culturali, la Prefettura, la Società Storia Patria e alcuni parenti delle vittime.
Il processo si concluse nel 1984, lasciando tanti misteri, come raccontiamo sul Qds.it. L’anno scorso il disastro aereo di Montagna Longa è stato ripreso nei suoi aspetti controversi in uno studio del professore Rosario Ardito Marretta, docente dell’università di Palermo.