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Morte Monica Vitti, la malattia e l’intramontabile carriera – FOTOGALLERY

La morte di Monica Vitti, all’età di 90 anni, ha colpito tutti. Non solo i colleghi nel mondo del cinema, ma anche le istituzioni.

I momenti più salienti della sua carriera

L’icona del cinema italiano si è spenta dopo una lunga malattia che, dal 2001, l’aveva sempre più isolata. Qui alcuni scatti dei momenti più salienti della sua straordinaria carriera.

Monica Vitti in una foto di scena. L’attrice italiana e’ tra le protagoniste della mostra ‘Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti’, allestita a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, citta’ natale del regista Michelangelo Antonioni. ANSA +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++
Monica Vitti in un’immagine della mostra ”Fuori dal Set” allestita al Museo del Cinama, Torino, 7 giugno 2012. ANSA / UFFICIO STAMPA MOSTRA ”FUORI DAL SET” +++NO SALES – EDITORIAL USE ONLY+++ +++DA USARE SOLO CON NOTIZIE RELATIVE ALLA MOSTRA ”FUORI DAL SET”+++
52/A MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA. L’ABBRACCIO TRA MONICA VITTI E ALBERTO SORDI LEONI D’ORO ALLA CARRIERA. ANSA
Ermanno Olmi viene premiato da Monica Vitti a Roma il 6 giugno 1992 ai David Donatello. ANSA / GIOSUE’ MANIACI

Il cordoglio della cultura e del cinema

Cordoglio da parte della cultura e del cinema italiano. “Addio a Monica Vitti, addio alla regina del cinema italiano. Oggi è una giornata davvero triste, scompare una grande artista e una grande italiana”. Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini. Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime profondo cordoglio per la morte di Monica Vitti. Attrice di grande ironia e di straordinario talento, ha conquistato generazioni di italiani con il suo spirito, la sua bravura, la sua bellezza. Ha dato lustro al cinema italiano nel mondo.

Al marito Roberto Russo e a tutti i suoi cari, le condoglianze del Governo. Il ricordo di Sofia Loren.: Sono dispiaciuta, molto addolorata, Vitti era una grande attrice”. così “L’ultima volta che l’ho vista? Troppo tempo fa, era al funerale di Mastroianni”.

Un’attrice “immortale”

Monica Vitti, è stata una di quelle attrici che rendono immortale il cinema italiano nel mondo. Lei, Monica l’indimenticabile, icona che va oltre il tempo, e che negli ultimi venti anni è stata nascosta dalla malattia, nell’oblio. Per lei il cinema è sempre stato elisir di vita e anche oggi le restituisce un eterno presente. Sappiamo che la verità è molto più dolorosa, una forma di Alzheimer che l’ha isolata dal mondo e che il marito Roberto Russo – che oggi affida la notizia della sua morte a Walter Veltroni su twitter – ha difeso con grande rigore e rispetto combattendo contro i “si dice” e le false notizie che a intervalli regolari hanno popolato la rete.

Sappiamo che la morte è avvenuta a Roma, e anche che sua ultima apparizione pubblica è stata 19 anni fa (alla prima di Notre Dame de Paris) e che già negli anni precedenti le sue partecipazioni ad eventi ufficiali si erano rarefatte dopo un ritiro dalle scene che data ormai dal 2001, quando fu ricevuta al Quirinale per i David di Donatello.

Nata Maria Luisa Ceciarelli a Roma, il 3 novembre del 1931, cresciuta in Sicilia prima della guerra a causa del lavoro del padre (ispettore al commercio), innamorata della recitazione fin dall’adolescenza (quando metteva in scena spettacolini casalinghi per distrarre i fratelli dagli orrori delle bombe negli ultimi anni di guerra), si diploma nel 1953 all’Accademia d’arte drammatica sotto la guida di Silvio d’Amico e con un maestro-sodale d’eccezione come Sergio Tofano. Ci sono già tutti i segni della sua duttilità d’interprete: il primo la spinge in palcoscenico per affrontare grandi ruoli drammatici (Shakespeare, Molie’ re, “La nemica” di Nicodemi con cui conquista il pubblico), il secondo la porta a liberare la sua verve istrionica nella riuscita serie di commedie ispirate al personaggio del Signor Bonaventura, allora popolarissimo eroe dei fumetti. Intanto si è data un nome d’arte con cui rimpiazzare il nomignolo di “Setti vistini” con cui la chiamavano amici e familiari per la sua capacita’ di cambiarsi in fretta e furia come un personaggio di Fregoli.