Addio a Monica Vitti: il cinema italiano perde un'attrice formidabile

Addio a Monica Vitti: il cinema italiano perde un’attrice formidabile

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Addio a Monica Vitti: il cinema italiano perde un’attrice formidabile

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mercoledì 02 Febbraio 2022

Versatile e intensa, ha spaziato, in carriera, dalla commedia alla tragedia.

Addio a Monica Vitti. L’attrice è morta oggi all’età di 90 anni. L’attrice, affetta da tempo da una malattia degenerativa, che l’aveva portata lontano dai riflettori, si è spenta a Roma. Ad annunciarlo è stato Walter Veltroni su twitter. “Roberto Russo -scrive Veltroni – il suo compagno di questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c’è più. Lo faccio con grande dolore, affetto, rimpianto”.

L’annuncio a Sanremo

“E’ morta Monica Vitti!”. L’annuncio ufficiale è stato dato a Sanremo, dove è in corso il Festival. Alla notizia, tutti i giornalisti della sala stampa allestita al Casinò si sono alzati in piedi per un lungo, commosso applauso alla grande attrice scomparsa.

Chi era Monica Vitti

Al secolo Maria Luisa Ceciarelli, ha lavorato con i maggiori nomi del cinema italiano, da Michelangelo Antonioni ad Alberto Sordi. Ha ottenuto tantissimi premi, tra cui cinque David di Donatello. tre Nastri d’argento, dodici Globi d’oro, il Leone d’oro alla carriera a Venezia, un Orso d’argento alla Biennale e tanti altri. Versatile, intensa, appassionata, ha spaziato, in carriera, dalla commedia alla tragedia, interpretando ogni ruolo con passione e rappresentando, senza dubbio, una icona di bravura, termine di paragone irrinunciabile per tutte le attrici che sono venute dopo di lei.

Una carriera formidabile

Monica Vitti era nata a Roma il 3 novembre 1931. Ha esordito nel cinema, dopo alcune esperienze sui palcoscenici teatrali, nel 1954, imponendosi poi all’attenzione internazionale per le interpretazioni nei film di Michelangelo Antonioni “L’avventura” (1960), “La notte” (1960), “L’eclisse” (1962) e “Deserto rosso” (1964).

Ha poi lavorato soprattutto come attrice brillante mettendo in luce una notevole vivacità e ricchezza espressiva e dando vita a personaggi rappresentativi anche da un punto di vista sociologico. Tra i suoi film spiccano: “Modesty Blaise” (1966); “Ti ho sposato per allegria” (1967); “La ragazza con la pistola” (1968); “Amore mio, aiutami” (1969); “Ninì Tirabusciò” (1970); “Polvere di stelle” (1973); “Tosca” (1973); “Teresa la ladra” (1973); “Io so che tu sai che io so” (1982); “Flirt” (1983); “Scandalo segreto” (1990, di cui è stata anche sceneggiatrice e regista).

Alla vena brillante hanno fatto eccezione tre sole interpretazioni: “La pacifista” di Miklós Jancsó (1971), “Il fantasma della libertà” di Luis Buñuel (1974) e “Il mistero di Oberwald” (1981) di Antonioni. Nel 1995 ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia.

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