La Procura di Palermo ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio sulla morte di Angelo Onorato, l’imprenditore 55enne palermitano e marito dell’eurodeputata Francesca Donato, trovato senza vita nella sua auto con una fascetta stretta al collo lo scorso fine settimana a Palermo.
Si tratterebbe di un “atto dovuto” in vista dell’autopsia.
Da ambienti giudiziari viene specificato che l’iscrizione è “un atto dovuto” in vista dell’esame autoptico sul corpo dell’architetto ed è a carico di ignoti.
La famiglia, con una nota a firma dell’avvocato Vincenzo Lo Re, ha ribadito la propria convinzione che non si tratti di suicidio ma di omicidio. Nonostante le immagini delle telecamere di videosorveglianza e un messaggio rivolto a un amico in cui la vittima parlava di problemi economici avvalorino maggiormente la pista del suicidio, infatti, moglie e figlia di Angelo Onorato hanno messo in evidenza alcuni punti oscuri che potrebbero far pensare a un delitto: la macchia di sangue trovata in auto e le rivelazioni di Onorato su presunte persone “che lo volevano male”.
Sono tanti gli elementi da chiarire sulla morte di Angelo Donato. Nella giornata di martedì 28 maggio sarà eseguita l’autopsia, che potrebbe rivelarsi fondamentale per guidare le indagini degli inquirenti e avvalorare la tesi del suicidio o quella dell’omicidio.
Al momento del ritrovamento, pare che sul corpo di Angelo Onorato non vi fossero segni di violenza. Sarebbe morto per soffocamento e gli inquirenti avrebbero trovato una fascetta stretta attorno al collo. Ci sarebbero, però, degli elementi da chiarire: la vittima aveva la cintura ancora allacciata e una macchia di sangue sulla camicia. In più, pare che negli ultimi tempi fosse molto preoccupato e che avesse confidato dei timori ad amici e parenti per presunte persone che “lo volevano male”. Un elemento che lascia aperta la pista dell’omicidio.
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