Il mondo del calcio piange la scomparsa di una delle sue stelle più luminose.
Edson Arantes do Nascimento, in arte Pelè, è morto oggi, giovedì 29 dicembre 2022, all’età di 82 anni nella clinica di San Paolo dov’era ricoverato da settimane a causa del peggioramento del cancro al colon con cui combatteva da svariati anni.
‘O Rei’ non c’è più: il Brasile è in lutto.
Pelè ha rappresentato la storia del calcio, facendo innamorare di questo sport milioni di appassionati in Brasile e in tutto il mondo.
Pseudonimo di Edson Arantes do Nascimento, O Rei era nato a Tres Coraçoes il 23 ottobre 1940 e ha scritto pagine di storia dagli anni ’50 agli anni ’70, fino al ritiro arrivato nel 1977.
Il riconoscimento della grandezza di Pelè è arrivato direttamente dai massimi organismi di questo sport, con la Fifa, il CIO e l’IFFHS che lo hanno nominato miglior calciatore del XX secolo.
Il Santos, l’amore di una vita intera.
Con la maglia bianconera, Pelè ha vissuto per 17 anni, stampando record su record dal 1957 al 1974, prima di due anni in America con i New York Cosmos con cui spense la magia sul rettangolo verde.
1281 reti in 1363 partite, cannoniere implacabile, autore di un primato imbattibile certificato dalla Fifa.
32 i titoli di club in bacheca, anche se la consacrazione arrivò con la divisa più importante: quella verdeoro.
3 Mondiali vinti, conquistati nel 1958, nel 1962 e nel 1970, ergendosi a leggenda mitologica per gli aficionados della Selecao.
Numeri pazzeschi, inarrivabili per chiunque, riconosciuti da chiunque: nel 1997 la nomina a Cavaliere Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico dalla regina Elisabetta.
Pelè è stato calcio, fùtbol, soccer.
Ma non solo.
Ambasciatore delle Nazioni Unite per l’ecologia e l’ambiente nel 1992, Goodwill Ambassador dell’Unesco nel 1994, Ministro Straordinario per lo sport del governo Cardoso (dal 1995 al 1998), ambasciatore per il calcio Fifa, nonchè coinvolto in innumerevoli impegni in ambito sociale.
Poi, la battaglia contro il cancro al colon, scoperto nel settembre del 2021.
Un male che lo ha portato via, oggi, ma soltanto fisicamente.
Perchè la leggenda del Dio del calcio brasiliano riecheggerà in eterno.
Buon viaggio, ‘O Rei’: grazie per lo spettacolo.