Politica

Natale, calo degli acquisti, sui regali pesano le bollette

Quest’anno per i regali di Natale ogni italiano spenderà 158 euro rispetto ai 164 dello scorso anno, -8% rispetto al 2019 e oltre il 36% in meno rispetto al 2009, nel complesso 6,9 miliardi rispetto ai 7,4 miliardi del 2020.

E l’inflazione e soprattutto i rincari delle bollette che rischiano di ridurre ulteriormente la quota di tredicesima destinata a queste spese.

E’ quanto emerge da un’analisi di Confcommercio.

“La crescita dei consumi a Natale rischia di essere fenata dai timori per la pandemia, dall’inflazione e dai costi dei consumi obbligati. Per rilanciare la fiducia occorre accelerare il previsto taglio delle tasse, a cominciare da Irpef e oneri contributivi a carico delle imprese” ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.

Destra e Iv contro il contributo di solidarietà

Intanto nell’ultimo Consiglio dei ministri, è saltata l’idea di introdurre un contributo di solidarietà a carico dei redditi più alti per far fronte al rincaro delle bollette.

Contrari i partiti della destra e Italia Viva.

“Incomprensibile lo stop a Draghi dei ministri renziani”, ha commentato il Pd.

Intanto i sindacati pensano a uno sciopero generale, che però, secondo Confindustria, “In questo momento sarebbe sbagliato”.

Lo stanziamento contro il caro bollette in manovra salirà tuttavia di circa 800 milioni.

In Cdm si è discusso anche sull’ipotesi di un taglio una tantum dei contributi nel 2022, concentrato sui lavoratori sotto i trentacinquemila euro di reddito.

All’intervento sarebbe dedicato un miliardo e mezzo.

Fitch promuove l’Italia

Sul fronte economico, l’Italia è stata promossa da Fitch: l’agenzia ha alzato il rating da BBB- a BBB con outlook stabile e parla di una ripresa economica “robusta”, stimata nel 2021 al +6,2% e al 4,3% nel 2022.

Vede rosa per il Belpaese anche l’Istat: l’istituto prevede un Pil in aumento del 6,3% quest’anno, al di sopra quindi del +4,7% previsto solo in giugno.

E non è escluso che sotto l’albero di Natale ci sia come regalo “qualche decimale in più” di crescita, in quello che sarebbe un dono – ha detto il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta – per la “ritrovata
fiducia e l’ottimismo delle famiglie e delle imprese italiane”.