Intervista

Navigator, Cgil Sicilia: “Giuste le procedure concorsuali nella Pubblica amministrazione”

La pandemia da una parte, il sistema che non funziona dall’altra. La Cgil è convinta che questo mix di cose non abbia per nulla aiutato la Sicilia a venire fuori dalla sua crisi di lavoro. In questo contesto per i Navigator sarebbe stato difficile poter trovare una collocazione ai percettori del reddito di cittadinanza. Ne abbiamo parlato con Andrea Gattuso della Nidil Cgil Sicilia colui che a livello regionale sta seguendo la vertenza legata proprio ai navigator.

I numeri in Sicilia parlano di un flop di questi navigator. L’impressione è che si possano essere creati ancora altri precari?

“Da premettere che sono lavoratori che hanno cominciato ad operare poco prima della pandemia e sostanzialmente in un sistema dei centri per l’impiego della Sicilia in cui sfido qualcuno a dire che tramite loro in passato è stato trovato lavoro. Non è colpa degli operatori ma del mercato del lavoro e della burocrazia, è evidente che il sistema che non funziona. Si sono trovati ad operare in questo contesto, poi è arrivata la pandemia e le aziende più che ad assumere hanno pensato a salvarsi. Dopodiché questi lavoratori hanno dovuto lottare per ottenere delle proroghe. Sono i nuovi precari del terzo millennio? Non direi proprio perché vorrei ricordare che per avviare la loro attività hanno superato procedure concorsuali durissime e hanno i titoli. Inoltre direi che in questi due anni e mezzo hanno arricchito le loro competenze, ora con nuovi programmi importanti quali ‘Gol’ o altre politiche attive in Sicilia potrebbero fare veramente la differenza”.

Secondo lei quale potrebbe essere quindi la soluzione? Una stabilizzazione senza alcun concorso?

“Loro ribadisco che hanno fatto una selezione che non ha nulla di meno di un corso pubblico, ma sono d’accordo che nella pubblica amministrazione non ci possano essere ingressi diversi da quelli del concorso, quindi la strada deve essere il concorso. Ci posso essere diverse soluzioni: anzitutto la stabilizzazione in un ente che è Anpal servizi, parliamo di un’agenzia governativa e che quindi non è una struttura pubblica e che non applica le stesse regole del pubblico. La partita comunque credo che sia più nazionale che regionale, bisogna capire il governo che cosa vuole fare con le politiche attive del lavoro. Ci sono stati programmi che hanno portato milioni di euro e nella nostra regione non hanno sortito risultati, questo perchè non sono stati gestiti bene dal pubblico e dalla politica soprattutto. I navigator sono stati bersagliati dalla stampa, sono visti come i figli di Di Maio (l’allora ministro con cui furono istituite queste figure, ndr), ma sono persone che hanno professionalità al pari di tanti altri e reclamano il loro diritto a lavorare”.