Cronaca

Niko Pandetta, la lettera dal carcere di Opera: “Non ce la faccio più, sono in sciopero della fame”

Niko Pandetta non riuscirebbe più a sostenere la detenzione nel carcere di Opera, a Milano, dove si trova da ormai tre mesi dopo la condanna definitiva a 4 anni di reclusione per spaccio di droga.

A comunicarlo è stato proprio il cantante neomelodico, attraverso una lettera scritta dall’istituto penitenziario e pubblicata da terzi sul suo profilo Instagram.

Niko Pandetta: “Umiliato come persona e come artista”

Niko Pandetta, all’anagrafe Vincenzo, ha raccontato la sua prigionia, denunciando le sue difficoltà ad affrontare la vita dietro le sbarre.

“Con la direttrice – ha raccontato – ci ho parlato una sola volta. La sua priorità è stata chiamarmi a colloquio non a capire le mie problematiche da detenuto. Ci ha tenuto però a umiliarmi come persona e come artista. Dall’alto della sua ostentata superiorità, ha giudicato me e la mia musica e mi ha fatto capire che non siamo tutti uguali. Per uno screenshot fatto in videochiamata su WhatsApp da un’altra persona, pubblicato su TikTok e diventato virale, mi hanno sospeso le videochiamate e fatto rapporto e denuncia“.

“Fatemi pagare per i miei reati, non per la mia musica”

Dopo aver annunciato lo sciopero della fame, il cantante neomelodico ha lanciato un appello “a fan, colleghi artisti e a tutti coloro che mi vogliono bene” per “fare in modo che vengano rispettati i miei diritti da detenuto”.

Pandetta ha concluso la missiva con un laconico: “Fatemi pagare per i miei sbagli (reati) e non per la mia musica”.