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No speculazioni post Coronavirus nel mercato immobiliare

ROMA – Partendo dal presupposto che il patrimonio immobiliare degli italiani non ha pari a livello globale, la svendita del mattone non dovrà essere lontanamente contemplato da nessun agente immobiliare professionista che si fregia di tale titolo e, se in qualche occasione, saremo costretti ad incerottare delle esigenze, certamente eviteremo che ad avvantaggiarsene siano avvoltoi oltre confine. La riuscita della ripresa sarà determinata da una guerra psicologica che evidenzierà tutte le nostre debolezze ma soprattutto le nostre forze quando ben gestite. L’ansia sarà il nemico numero 1 che metterà a dura prova il giusto collocamento tra la domanda e l’offerta.

L’agente immobiliare, oggi più di ieri è chiamato a svolgere un servizio altamente professionale che, per ovvi motivi di sicurezza dovrà affrontare in assenza del proprietario spesso coinvolto nelle visite fino a poco tempo fa, rinforzando in questo modo il rapporto di fiducia con il professionista. L’agente immobiliare post Covid sarà un esperto al passo coi tempi effettuando ancor più un accurato screening sulla clientela evitando al massimo i movimenti superflui.

Le speculazioni selvagge saranno il nemico numero 2 ma, lasciando le redini al professionista immobiliare, quest’ultimo dovrà: 1) rivalutare equamente gli immobili; 2) fare cartello di intesa con i colleghi allo scopo di isolare chi del Covid voglia fare beffa del codice deontologico o, ancor peggio cavalcare onde di puro interesse personale. Noi ce la faremo perché dobbiamo farcela senza ma e senza se, noi ce la faremo perché i nostri nonni c’è la fecero e perché noi, adesso, lo dobbiamo ai nostri figli. Gli agenti immobiliari aderenti a Fimaa Confcommercio ( la federazione italiana più grande del settore) sono e resteranno al vostro fianco.