Qualcuno, evidentemente, proprio non lo vuole questo documento. Sono queste le domande che aleggiano tra i corridoi di Palazzo degli elefanti dopo il nulla di fatto, per la settima volta, sul regolamento chioschi. Anche ieri sera, in seduta di prosecuzione, in aula è mancato il numero legale.
Ancora una volta, dunque, dovrà tornare in aula per essere discusso il documento che dovrebbe mettere ordine in un settore – quello dei chioschi appunto – privo di regole. E che, fino a oggi, sarebbe costato denaro pubblico conseguente ai contenziosi nati. Ne è convinto uno dei due proponenti, Bartolo Curia. “Si configura danno erariale – tuona, riprendendo uno dei mood sul quale insiste il collega con cui ha presentato l’atto, Manfredi Zammataro. Dal momento che, di fronte ai dinieghi da parte dell’amministrazione, molti ricorrono al Tar e vincono. E’ inaccettabile che, ancora una volta – continua Curia – il consiglio esponga la città a questi rischi”.
Nessuna colpa, secondo Curia, da parte della neo assessora alle Attività produttive, Viviana Lombardo. “E’ arrivata adesso – dice ancora il consigliere – e, comunque, l’atto ha avuto tutti i pareri favorevoli per cui, adesso, l’azione spetta al Consiglio. E noi continueremo a portate avanti il Regolamento – conclude – perché la città ne ha bisogno.