Enna

Una nuova scoperta a Carcaci, area minacciata dalla discarica

CENTURIPE (EN) – Il territorio continua a regalare sorprese dal punto di vista storico e archeologico, arricchendo una zona della Sicilia che merita di essere maggiormente valorizzata, non soltanto dal punto di vista culturale ma anche turistico. È stato infatti scoperto a Carcaci, piccola frazione del comune di Centuripe, un insediamento preistorico di rilevanza archeologica nazionale. Si tratta di un complesso cimiteriale composto da un sistema di nove tombe a camera, scavate nella roccia. Quelle di forma rettangolare risalgono molto probabilmente all’età del ferro, mentre quelle a forma circolare all’età del bronzo. Altre, invece, sono di certo ancora più antiche.

La scoperta, avvenuta casualmente per mano del sindaco del Comune di Centuripe e di alcuni volontari delle associazioni del paese, è localizzata in un’area collinare, di proprietà privata, che presuppone la presenza di un vero e proprio villaggio ancora da scavare. Le immagini del luogo sono state già segnalate alla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Enna.

La discarica in un’area archeologica

L’area archeologica si trova adiacente a un territorio appartenente al comune di Randazzo, ma territorialmente nel comune di Centuripe, dove la Srr Catania provincia Nord intende realizzare la propria discarica pubblica. Esente da particolari vincoli, la zona è tuttavia attraversata da un’infrastruttura idrica (che da Ancipa e Pozzillo porta acqua nel Simeto e a Catania) e da diversi ruscelli. Il progetto interessa terreni privati, perlopiù pascoli biologici, nelle contrade denominate Quartodanaro e Bauze dell’isola amministrativa di Spanò, exclave randazzese fra Bronte, Centuripe, Regalbuto e Troina.

“L’eccezionale scoperta – ha affermato il sindaco di Centuripe, Salvatore La Spina – aggiunge valore al ricco patrimonio archeologico già presente nel nostro territorio. Trovo assurdo che si possa concepire e pianificare una struttura del genere (la discarica, ndr), senza aver prima controllato il territorio, già importante, non soltanto dal punto di vista ecologico ma soprattutto agricolo e zootecnico. Oltre cinquecento persone vivono intorno all’area designata per la realizzazione della discarica e migliaia di capi, tra ovini e bovini, pascolano su quei terreni. Un danno incalcolabile per l’economia e per l’agricoltura del territorio”.

“Che ancora nel 2022 – ha concluso La Spina – si pensi alle discariche in luoghi densamente agricoli, non ha alcun senso. Siamo pronti, quindi, insieme ai comuni limitrofi, agli allevatori e agli agricoltori della zona, a lottare contro questo sfregio all’ambiente”.