Una nuova autorizzazione per l’esportazione all’estero della spazzatura prodotta in Sicilia è stata rilasciata dalla Regione nei giorni scorsi. In questo caso il provvedimento riguarda rifiuti trattati nella parte occidentale dell’isola, nello specifico nell’impianto di Alcamo della ditta D’Angelo Vincenzo. Si tratta del primo decreto emanato dalla vicenda che, dall’altra parte della regione, a giugno ha causato per diversi giorni la sospensione delle attività nell’impianto di Lentini di proprietà della Sicula Trasporti. Uno stop causato dalla mancanza delle autorizzazioni per gestire i rifiuti nell’ottica del recupero energetico e che poi è stata superata con una deroga straordinaria concessa dal presidente della Regione Renato Schifani, nell’attesa che l’iter per ampliare le autorizzazioni venga ultimato.
La destinazione del nuovo carico di rifiuti, che andrà avanti circa un anno, è la Finlandia. Non è la prima volta che il paese scandinavo riceverà la spazzatura prodotta dai siciliani. Già a fine 2023, due autorizzazioni simili erano state rilasciate dal dipartimento regionale, uno dei quali riguardanti il termovalorizzatore della società Vantaan Energia Jätevoimala, la stessa in cui finiranno i rifiuti trattati dalla ditta alcamese.
A presentare la richiesta di avvio dell’iter per prelevare i rifiuti in uscita dall’impianto di trattamento meccanico-biologico (Tmb) della D’Angelo Vincenzo e portarli fuori dall’Italia è stata la Pa Service, società con sede in provincia di Bolzano già attiva come intermediaria e trasportatrice. La richiesta esaminata dalla Regione prevede un totale di 1120 spedizioni transfrontaliere, con l’ultima prevista per il 15 maggio 2025. In totale si tratta di 30mila tonnellate di rifiuti con codice 19 12 12, ovvero quello che si ottiene dalla lavorazione dell’indifferenziata attraverso i Tmb.
A esprimersi sul trasferimento dando parere favorevole sono state le autorità ambientali di alcuni dei paesi di transito, ovvero Lituania e Regno Unito, oltre alla Finlandia che li riceverà. Il provvedimento è stato notificato anche a Francia, Spagna, Portogallo, Danimarca, Norvegia, Svezia, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Lettonia ed Estonia.
A differenza degli altri provvedimenti che in questi anni hanno dato il la all’esportazione dei rifiuti all’estero – dall’Olanda alla Danimarca, dalla Spagna alla Grecia –, nell’ultimo emanato a metà luglio si fa riferimento anche a una sentenza del 2021 della Corte di giustizia europea, in merito a una vicenda che vedeva protagoniste la Regione Veneto e una società di trasporti che aveva chiesto il nulla osta per portare duemila tonnellate di rifiuti urbani non differenziati in un cementificio in Slovenia.
La Corte, esaminando il caso, ha dato ragione alla Regione Veneto in merito all’opposizione all’esportazione in quanto i rifiuti potevano essere trattati in impianti presenti nelle vicinanze del sito in cui si trovava il Tmb. La decisione si è basata sulla considerazione che i rifiuti in uscita dal trattamento meccanico-biologico non modificano la propria natura e, di conseguenza, la cui gestione è soggetta al principio della prossimità così come il resto dei rifiuti urbani.
Sulla base di ciò, la Regione Siciliana ha chiesto alle Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia – tutte localizzate al Nord, lì dove ha la sede legale la Pa Service – la disponibilità di spazi negli impianti presenti nei loro territori. Le tre Regioni hanno fornito l’elenco degli impianti che sulla carta avrebbero potuto trattare i rifiuti in partenza dalla Sicilia, senza però garantire la possibilità di conferimento.
A fronte di ciò, dagli uffici palermitano è stato chiesto alla Pa Service di “prendere contatto con gli impianti stessi per verificare” la possibilità di ridurre la lunghezza delle tratte che dovrà fare la spazzatura siciliana. Un tentativo che però, stando a quanto comunicato dalla ditta altoatesina alla Regione Siciliana, è andato a vuoto. “Il notificatore (Pa Service, ndr) dichiara che gli impianti non hanno dato la disponibilità al trattamento del rifiuto”, si legge nel decreto che autorizza l’esportazione in Finlandia.
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