Obesità in aumento anche in Sicilia. Una malattia spesso confinata alla questione estetica ma che non solo comporta rischi per la salute, ma potrebbe invalidare i soggetti che ne soffrono. Se ne parla in questi giorni sull’isola: il tema è infatti al centro di due importanti eventi scientifici in programma. Il primo, il 29 ottobre a Catania, presso l’ospedale Garibaldi-Nesima, dal titolo “Chirurgia bariatrica: la scelta per rinascere”; il secondo, in programma il 18 novembre a Palermo dal titolo “Gestione delle complicanze della chirurgia bariatrica”, entrambi organizzati dalla SICOB, Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche.
Questi i temi cardine su cui è intervenuto il dottor Maurizio Bongiovanni, biologo nutrizionista di Palermo.
“La chirurgia bariatrica è una branca della chirurgia che consente un’importante perdita di peso tramite un intervento a carico del sistema gastrointestinale, attraverso tecniche variegate come l’anello gastrico o la resezione gastrica. È corretto dire che questa chirurgia lascia conseguenze cliniche anche se oggi le tecniche sono abbastanza affidabili. Si ricorre alla chirurgia bariatrica per un BMI superiore a 40, nei soggetti definiti grandi obesi, dove l’obesità è causa di seri disturbi cardiovascolari fino alla morte quale esito irrimediabile. È importante sottolineare che la chirurgia bariatrica non è la soluzione tout court all’obesità: è infatti sempre necessario cambiare abitudini di vita dopo l’intervento. L’obesità è inoltre una malattia genetica, quindi la prevenzione è complessa, si possono però limitare i danni, agendo sull’età evolutiva, periodo della vita decisivo per contrastare gli eventuali danni futuri da diabete, unendo a una dieta apposita un’attività fisica programmata. Non agire a questa età significa, infatti, senza dubbio, portare con sè il problema per tutta la vita, con future conseguenze negative, difficilmente gestibili, a danno, tra gli altri, del sistema cardiovascolare”.