Oltre alle 3 varianti di coronavirus che destano preoccupazione – inglese, sudafricana e brasiliana – finora sono state “6 le varianti designate come di interesse (Voi) e altre 19 sono attualmente in corso di indagine“, sotto osservazione.
A fare il punto è l’Organizzazione mondiale della sanità, in un focus del suo aggiornamento settimanale sul Covid.
Soprattutto “finché l’incidenza globale rimane elevata” con il contagio che continua a correre, avverte l’Oms, “per i prossimi mesi continua ad esserci il rischio di comparsa di più varianti con implicazioni fenotipiche”.
Alcune di quelle già presenti, riepiloga l’ente, “sono state associate a una maggiore gravità della malattia (quella inglese e quella sudafricana), aumento del rischio di fuga immunitaria (sudafricana e brasiliana) e di riduzioni della neutralizzazione (sudafricana e brasiliana) da parte dei sieri di convalescenti o vaccinati rispetto al virus originario, suggerendo un rischio aumentato di reinfezione o di fallimento del vaccino”.
Le tre varianti continuano a diffondersi. Dall’ultimo aggiornamento, quella inglese è stata rilevata in altri 5 Paesi per un totale di oltre 137 Paesi che l’hanno osservata sui loro territori al 20 aprile, anche quella sudafricana in altri 5 per un totale di 85 Paesi, mentre la variante brasiliana è comparsa in altri 2 Paesi per un totale di 52 che l’hanno segnalata finora. Il virus muta ed è normale che ci sia un certo numero di varianti che finiscono sotto osservazione, ma il possibile emergere di mutanti più pericolosi, fa notare l’Oms, “introduce ulteriori incognite come il potenziale di fuga immunitaria e il modo in cui questi cambiamenti nel virus possono influenzare l’epidemiologia globale”. (Adnkronos)