AGRIGENTO – Presso la sede dell’Ordine degli ingegneri è stato presentato il Bim (Building information modelling), strumento per migliorare la progettazione, la costruzione e la gestione di edifici ed infrastrutture. “Offriamo un corso a titolo non oneroso a supporto degli Enti territoriali della Provincia per sfruttare i finanziamenti pubblici e gestire al meglio il ciclo delle opere pubbliche”, ha detto il presidente dell’ordine degli Ingegneri Achille Furioso, a margine dell’evento che ha visto la partecipazione dei componenti del Consiglio dell’Ordine e Matteo Proia, Ad di B1P Group, la società di consulenza leader nel settore Bim coinvolta nell’iniziativa.
Il Bim è uno strumento di grande utilità che devono adottare Comuni e Pubblica amministrazione, perché grazie ad esso si può ridurre il rischio di incappare in errori progettuali, si riescono a programmare meglio le attività del cantiere limitando le interferenze e gli imprevisti, e si facilita lo scambio e la condivisione dei dettagli del progetto tra i professionisti coinvolti.
“Un’opera ben progettata dall’inizio, con le nuove tecnologie, seguita fino alla manutenzione dell’opera sarà garanzia – ha aggiunto Furioso – di un interesse pubblico che viene tutelato e di una buona finalizzazzione delle opere pubbliche”. A proposito di opere pubbliche e infrastrutture l’Ordine agrigentino ha firmato con gli altri professionisti del settore e la società civile un manifesto in cui si ribadisce che: “per far ripartire l’economia locale sono indispensabili anche e soprattutto le grandi infrastrutture per dotare il territorio della Sicilia centro-meridionale di collegamenti veloci, di un aeroporto raggiungibile in meno di un’ora e di un sistema portuale, opportunamente dimensionato, per consentire l’attracco di grosse imbarcazioni”, ha detto il presidente.
Sono infatti tante le opere in provincia di Agrigento rimaste incompiute. La città, Capitale Italiana della cultura 2025, ha bisogno anche di essere facilmente raggiungibile. E se da un lato si sta portando avanti il progetto dell’aeroporto, ben visto anche dagli ingegneri che hanno dato il loro sostegno sia tecnico che politico, dall’altro però sono tanti i collegamenti viari che dovrebbero essere completati; basti pensare la strada statale Palermo – Agrigento, la strada di collegamento dei comuni montani alla Strada statale 189, detta Mare-Monti; bisogna adeguare ed ammodernare la linea Ferroviaria Palermo-Agrigento-Porto Empedocle, collegata alla linea ad alta velocità Catania-Palermo; bisogna potenziare ed adeguare il Porto di Porto Empedocle e il suo collegamento alle strade statali.
“Siamo convinti che lo scalo sito nella Piana di Licata, riportato nello studio di fattibilità redatto dal Libero Consorzio della Provincia di Agrigento, che abbiamo seguito da vicino, rappresenti la migliore soluzione possibile sia dal punto di vista tecnico sia anche da quello della sostenibilità economica con un investimento di poco meno di 120 milioni. Lo scalo agrigentino, permetterebbe di superare i conflitti territoriali, ridurre i costi e pianificare al meglio i voli da e verso la Sicilia”, ha spiegato Achille Furioso che ha poi aggiunto: “ma lo scalo non basta, nonostante l’impegno dell’attuale Governo regionale, la nostra Provincia sconta ancora la mancanza di programmazione dei precedenti governi nazionale e regionale, in quanto il Pnrr non ha previsto nulla di rilevante per le infrastrutture a servizio del territorio agrigentino e della Sicilia centro-meridionale, il quale rimane ancora una volta tagliato fuori dai grandi collegamenti”. E sulla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina il presidente Furioso dichiara: “Il ponte è oggi un’infrastruttura indispensabile per rilanciare il ruolo della Sicilia, quale Polo internazionale di riferimento nel Mediterraneo, dal punto di vista turistico economico e commerciale”.
La commissione formazione dell’Ordine sta lavorando sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sulle grandi possibilità offerte dell’intelligenza artificiale, sulla prevenzione del rischio idrogeologico, sui temi legali alla tutela dell’ambiente del territorio e del paesaggio, alla transizione ecologica. “Prosegue – ha osservato ancora Furioso – la nostra azione di sensibilizzazione a favore della cultura nella sicurezza nei luoghi di lavoro. Grazie anche al protocollo di intesa firmato con l’Inail, rilanceremo il nuovo ciclo di incontri formativi utili ai fini del modello Ot23 e del bando Isi che consentirà alle imprese di risparmiare sul premio assicurativo e di attingere a ingenti finanziamenti e che coinvolgerà, a partire da giugno prossimo, anche gli altri Ordini delle professioni tecniche e siamo convinti contribuirà a far diminuire i morti sul luogo di lavoro”.