AGRIGENTO – Anche al reparto di Cardiologia dell’ospedale San Giovanni di Dio, dopo la positiva esperienza avviata nel Barone Lombardo di Canicattì, si compie un importante passo nella direzione della modernizzazione e dell’innovazione tecnologica.
Da qualche giorno, come comunicato tramite una nota ufficiale dall’Azienda sanitaria provinciale agrigentina, i dispositivi cardiaci impiantati nel centro di Aritmologia dell’Unità complessa diretta da Giuseppe Caramanno, possono essere controllati da remoto. Grazie a un dispositivo già consegnato ai primi quaranta pazienti portatori di defibrillatori e pacemaker biventricolari è adesso possibile un monitoraggio telemetrico a distanza che consente la trasmissione dei dati direttamente alla Cardiologia di Agrigento. Il nuovo sistema di rilevazione permette di tenere ancor più sotto controllo i pazienti e contattarli immediatamente in caso di problemi rilevati dall’apparecchiatura.
“L’innovazione tecnologica applicata ai percorsi di cura – ha affermato il commissario straordinario dell’Asp, Mario Zappia – si traduce in vero progresso e produce risultati tangibili nell’incrementare la qualità delle prestazioni erogate. Con questa consapevolezza l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento sta investendo risorse importanti al fine di dotare i reparti ospedalieri di strumenti e attrezzature di ultima generazione”.
Da sempre punto di riferimento per l’impiantistica di pacemaker e defibrillatori, con circa trecento procedure all’anno, il reparto dispone anche, da circa un anno, di uno specifico ambulatorio cardiologico dedicato ai pazienti con problematiche aritmiche. In questo contesto, grazie soprattutto all’impegno dei dottori Calogero Catalano, Salvatore Di Rosa e Calogero Casalicchio, si è riusciti a diversificare progressivamente l’attività grazie all’impianto di defibrillatori sottocutanei, monitor cardiaci e all’avvio del trattamento delle aritmie cardiache mediante ablazione a radiofrequenza.
Soddisfazione per la crescita dei servizi erogati dalla Cardiologia di Agrigento è stata espressa anche dal direttore del Dipartimento cardiovascolare Asp, Lello Vasco.