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Pagamenti digitali, Italia ferma al 26% resta sotto la media Ue del 45%

ROMA – Pagamenti digitali in Italia ancora sotto la media Ue: è quanto emerge da un’indagine di Bain & Company, dalla quale emerge che nel Belpaese le transazioni con moneta elettronica non vanno oltre il 26% del totale, in Europa il dato è pari al 45%.

‘’La diffusione di pagamenti cashless nella nostra penisola va a rilento rispetto alla media europea, tuttavia le transazioni con carte di pagamento sono cresciuti dal 2015 con una media annua del 10%: un incremento reso possibile dalla crescita dell’infrastruttura tecnologica e dallo sviluppo dei canali e-commerce che stanno caratterizzando il mondo dei consumi”, spiega Francesco Luongo, presidente di Consumers For Digital Payments, C4DiP, coalizione di associazioni di consumatori.

Secondo gli esperti il fattore culturale è rilevante e oggi molti paesi europei hanno una maggiore predisposizione a utilizzare moderne tecnologie di pagamento: in Svezia, ad esempio, l’uso del contante rappresenta solo il 2% del valore totale delle transazioni; percentuale che in base alle previsioni scenderà di mezzo punto percentuale entro il 2020.

‘Stiamo vivendo un periodo di grande fermento intorno agli epayments – conclude Francesco Luongo – L’Italia deve accelerare il proprio processo di crescita, soprattutto in vista dell’entrata a pieno regime delle novità introdotte dalla Psd2, che cambierà completamente volto alla finanza digitale. È tuttavia necessario che questa accelerazione non riguardi esclusivamente le infrastrutture che sorreggono i pagamenti digitali, ma anche le abitudini e la dimestichezza dei consumatori verso questi strumenti’’.